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Il nuovo stadio di Milano ha il 'pubblico interesse', ma i Verdi non sono d'accordo

La deliberazione, come da attese, è arrivata venerdì

La giunta di Milano ha deliberato, venerdì 5 novembre, la dichiarazione di pubblico interesse per il nuovo stadio di calcio nel quartiere di San Siro, proposto da Inter e Milan. Lo rende noto l'ufficio stampa del Comune di Milano, specificando le (già note) condizioni accettate dai club: l'adeguamento dell'indice di edificabilità territoriale a quello massimo previsto dal Pgt per la 'grande funzione urbana San Siro', pari a 0,35 mq/mq, e la riconfigurazione a distretto sportivo dell'area dell'attuale Meazza, con "ampia valorizzazione e incremento del verde".

Il nuovo stadio non sarebbe pronto prima del 2027. Durante uno dei recenti incontri con i club, Sala ha stabilito che l'inaugurazione delle Olimpiadi invernali del 2026 saranno effettuate all'interno del Meazza, una sorta di 'canto del cigno' per l'impianto milanese; i lavori per il nuovo impianto, che sorgerà ad ovest, saranno nel frattempo già incominciati.

In precedenza il sindaco di Milano Beppe Sala aveva promesso in tempi brevi l'approvazione del pubblico interesse, dopo avere incontrato due volte in una settimana i vertici dei club. Il tema dello stadio non era stato affrontato, in campagna elettorale, né dal sindaco né dalle squadre; poi, dopo il voto del 3-4 ottobre, la brusca accelerazione. La proposta iniziale dei club, anni fa, prevedeva un indice edificatorio di 0,61 mq/mq, poi abbassato attraverso un voto in consiglio comunale. Ora Inter e Milan sceglieranno il progetto da sviluppare tra i due in lizza: quello di Populous (da molti dato per favorito) e quello di Manica-Cmr-Sportium.

Nuovo stadio, avanza proposta di referendum

Contemporaneamente, tra i contrari ad un nuovo stadio si fa largo l'ipotesi di un referendum cittadino, per il quale sarebbe necessario anzitutto raccogliere mille firme, attendere la valutazione comunale sull'ammissibilità del quesito e proseguire con le altre quattordicimila sottoscrizioni. L'idea è stata lanciata da Gabriele Mariani, Basilio Rizzo e Patrizia Bedori, esponenti di Milano in Comune. Si sono già dichiarati favorevoli ad un referendum sullo stadio i Verdi, Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista. Mariani ha detto che l'ideale sarebbe costituire un comitato promotore formato non solo da partiti ma anche da singoli cittadini e politici. Marco Bestetti (neo consigliere di Forza Italia) si è già dichiarato pronto a farne parte, prefigurando una partecipazione bipartisan.

I Verdi: "Non siamo d'accordo con Sala"

A stretto giro è arrivata la reazione dei Verdi, che siedono in consiglio comunale con tre consiglieri e in giunta con un'assessora. "Il sindaco - commenta il capogruppo Carlo Monguzzi - è un galantuomo e ha ragioni serie, non ultima quella di ricavare soldi per le case popolari. Noi non le condividiamo e siamo fortissimamente contrari" alla costruzione di un nuovo stadio perché verrebbe cancellato un prato e verrebbero realizzate strutture che consumerebbero il suolo, come il centro commerciale, e perché viene affidato terreno comunale per 240 mila metri quadrati a due club le cui proprietà "sono piene di debiti".

Monguzzi chiede dunque anzitutto una discussione in consiglio comunale, poi una partecipazione della popolazione attraverso la formula del 'dibattito pubblico' e, soprattutto se promosso dai cittadini, un referendum.

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