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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Cosa sta succedendo con lo stadio San Siro (e che c'entrano Lukaku e Donnarumma)

Le parole di Sala e del Milan dopo l'incontro in comune

Palla ancora a centro. Anche se il destino della partita sembra già, abbastanza, segnato. Con ogni probabilità il nuovo stadio San Siro si farà. Lunedì, dopo lo stop per le elezioni comunali, il sindaco rieletto Beppe Sala ha incontrato i rappresentanti di Inter e Milan, che spingono sempre più per la costruzione di un nuovo impianto sportivo, decisivo - a loro dire - per i bilanci e la competitività dei club. 

Dopo il tavolo, palazzo Marino ha affidato a una scarna nota stampa poche considerazioni. "L’amministrazione comunale comprende l’esigenza delle squadre di calcio di dotarsi di un nuovo impianto che permetta loro di tornare a competere ai più alti livelli internazionale e intende favorire questo percorso", si legge. Con un ma: "Va però individuata una soluzione che permetta di coniugare al meglio la sostenibilità ambientale del nuovo sviluppo urbanistico con l’investimento dei club", ha sottolineato il comune.

Nelle scorse ore, però, Sala ha detto qualcosa in più, quasi lanciando in contropiede le società verso un facile gol. L’incontro “è andato bene, secondo me c’è una possibilità di apertura, di trovare una mediazione", le parole del primo cittadino. 

"Qui c’è un problema di mediazione tra la comprensibile necessità delle squadre di avere un impianto nuovo e la mia necessità di fare rispettare le regole che ci siamo dati, e quindi di avere una costruzione sostenibile. È un problema di trovare una via di collaborazione, però credo che ci rivedremo già in settimana. Penso si possa fare", ha ribadito il sindaco, aprendo - e non poco - ai desideri dei club. "Ovviamente bisogna fare con tutta l’attenzione del caso ed essendo chiari con i cittadini. Non voglio dire di più perchè credo che sarebbe un errore cominciare a lasciare intendere mezze cose. Quando troveremo una soluzione, e mi auguro che la troveremo, ci metteremo la faccia insieme e spiegheremo ai cittadini cosa si può e si vuole fare”. 

Ancora più possibilista Paolo Scaroni, presidente del Milan. "Il dialogo prosegue in modo serrato. Dobbiamo costruire un nuovo stadio di fianco al Meazza, questo è certo", ha garantito. "Tutto il progetto Real Estate ci richiede, sia a noi che all'amministrazione comunale, invece, una revisione. Le esigenze, anche a seguito del covid, dopo due anni sono cambiate". E ancora: "Partiamo subito col nuovo stadio. Per il Real Estate ne parleremo con totale calma, trovando un punto d'incontro".

"Sono uscito ottimista e confortato dall'incontro con il sindaco Sala - ha confessato il numero uno del club rossonero -. Il sindaco concorda su uno stadio di alto livello, per far sì che i due club di Milano non siano costretti a vendere i loro gioielli e penso - ha concluso - a Lukaku o alla vicenda Donnarumma".

Chi dice no al nuovo stadio 

Non solo voci a favore, però. Perché - come già accaduto in passato - c'è chi dice no al nuovo Meazza. Oltre a Carlo Monguzzi, il capogruppo milanese dei Verdi che in consiglio comunale siede dalla parte di Sala e che da sempre è contrario ad abbattere il Meazza, non si arrende neanche Giorgio Goggi, candidato sindaco per i Socialisti alle ultime elezioni. 

"Ora sembrerebbe che per il sindaco il problema non sia il nuovo stadio o la riqualificazione del vecchio, ma solo la qualità e quantità delle contropartite offerte dai privati", la sua riflessione. "Il fatto che il Meazza sia una pregevole opera di architettura, il fatto che, come ha dimostrato il progetto dell’ingegner Aceti, il terzo anello sia già predisposto per ospitare nuove funzioni non avrebbe nessuna rilevanza. Neppure che si demolisca e si faccia spazio ai grattacieli e al centro commerciale, corredati da un nuovo stadio. Il tutto in attesa dello scoppio della bolla immobiliare prossima futura".

L'ingegner Aceti, appunto. Nei giorni scorsi lui e Nicola Magistretti, autori del progetto di ristrutturazione la "Galleria panoramica" alternativo alla realizzazione del nuovo stadio, hanno chiesto una commissione indipendente che valuti, ad armi pari, l'idea del nuovo stadio di San Siro e la proposta alternativa di ristrutturazione e riqualificazione del Meazza, già depositata tempo fa con tanto di piano di fattibilità economica presso gli uffici comunali. 

Secondo loro, l'idea di "mettere mano" allo stadio sarebbe una soluzione win-win, vantaggiosa per tutti gli attori in campo: il comune, i cittadini, i club e gli investitori. "La trasformazione dello stadio esistente in un Meazza moderno - hanno scritto Aceti e Magistretti in una nota - costa meno della metà del nuovo stadio prospettato dalle squadre milanesi, meno di 300 milioni". Nell'idea di Milan e Inter, invece, il nuovo impianto costerebbe circa 600 milioni di euro, a cui sommare l'investimento per uffici, centri commerciali e mega albergo. Il totale? Almeno, un miliardo e 200 milioni

Galleria Panoramica a San Siro (Rendering Studio Aceti)

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