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Un'altra scuola di Milano è stata occupata dagli studenti

Blitz lunedì mattina al Virgilio. I ragazzi: "Vogliamo i nostri spazi"

Due grossi striscioni calati dalle finestre. E ragazze e ragazzi agli ingressi, ma fuori. Il liceo Virgilio di Milano è stato occupato lunedì mattina dagli studenti, che hanno "picchettato" i cancelli della struttura di piazza Ascoli, esponendo poi dal secondo piano gli "stendardi" con la scritta "Virgilio occupato".

"La rabbia e il disagio studentesco sono culminati con l'occupazione di questa mattina", hanno fatto sapere dal collettivo autonomo Virgilio, che ha immaginariamente raccolto il testimone dagli altri studenti che nel corso delle ultime settimane hanno, a più riprese, occupato le scuole in giro per la città per chiedere un deciso cambio di passo al governo nella gestione dell'istruzione. 

 "La scuola è nostra, ci siamo presi uno spazio in cui autogestire le lezioni e sperimentare un modello di scuola alternativo, in cui tutti possono partecipare all’ organizzazione, al dibattito e alle decisioni scolastiche. Le lezioni - hanno spiegato i manifestanti - saranno tenute da studenti, professori, esperti e rappresentanti dei movimenti sociali scelti grazie alle numerose proposte venute proprio dagli studenti in questo mese. Vogliamo rivendicare - hanno sottolineato in una nota - il diritto ad avere i nostri spazi: vogliamo che la presidenza ci ascolti quando diciamo che non poter prendere nemmeno una boccata d'aria in cortile non ci fa bene, che ci ascolti quando diciamo che la socialità è un diritto dell'adolescenza tanto quanto seguire le lezioni, che ci ascolti quando diciamo che i problemi psicologici serpeggiano tra di noi come un'epidemia". 

"Pretendiamo spiegazioni dal ministro Bianchi rispetto alle assurde decisioni riguardanti la seconda prova di maturità", hanno proseguito, richiamando uno degli aspetti - il ritorno della seconda prova all'esame - che ha accomunato tutte le ultime lotte studentesche. "Senza nessun dialogo con le persone che realmente vivono la scuola quotidianamente e con un grande ritardo", la decisione del ministro dell'istruzione, secondo i giovani, mette "in difficoltà gli studenti".

E ancora: "Vogliamo una scuola sicura, in cui i tetti non crollino e i ragazzi non siano costretti a essere sfruttati da privati in un alternanza scuola lavoro completamente sconnessa dal loro percorso di studi. Vogliamo sapere perché l'educazione civica e ambientale viene sponsorizzata da Eni e perché non viene veramente insegnata in questi anni, visto che i professori si limitano ad assegnare ad essa un voto della loro materia. Vogliamo che le lezioni non siano solamente frontali e che la scuola si mostri disposta a incoraggiare il pensiero libero e critico, che non soffochi la creatività e curiosità che è in noi. Uniamoci e parliamoci - hanno concluso ragazze e ragazzi - perché è da troppo tempo che non viviamo il Virgilio come la scuola degli studenti". 

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