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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Open Fiber, il futuro della fibra in Italia: un'opportunità per ragazzi talentuosi e capaci

Intervista al giovanissimo Roberto Patuzzo, 24 anni, che, da Milano, gestisce un importante team per le autorizzazioni ai subappaltatori in tutt'Italia. Il suo percorso e la sua crescita: "Open Fiber punta a far crescere le persone sul territorio, scovando talenti dai fornitori e dalle imprese che lavorano per lei"

Ex calciatore, dinamico, giovane: Roberto Patuzzo ha 24 anni ed è uno degli orgogli di Open Fiber, società nata nel 2015 per volontà di Enel e Cassa Depositi e Prestiti Equity con l'obiettivo di potenziare la fibra ottica in tutta Italia, relizzando una rete capillare in linea con la "strategia italiana per la banda ultra larga" approvata dal governo italiano il 3 marzo 2015. 

Patuzzo è entrato in Open Fiber nella primavera del 2017, dopo che questa ha acquisito Metroweb, per la quale l'oggi 24enne - geometra di formazione - era consulente esterno nell'ambito della sicurezza sul lavoro. E' il primo assunto di Open Fiber a Milano, città che oggi conta circa 150 addetti su oltre 600 in tutta Italia. E, a soli 24 anni, porta sulle sue spalle la responsabilità di un team di lavoro e, soprattutto, la gestione del lavoro dei subappaltatori.

Open Fiber opera a due livelli: da una parte installa la fibra ottica in 271 città medio-grandi italiane, dall'altra si è aggiudicata i primi due bandi Infratel (società del MISE) per cablare oltre 7 mila Comuni in quasi tutte le Regioni.

Il team di Patuzzo si occupa delle 271 città, tra cui pressoché tutto l'hinterland milanese suddiviso in cinque lotti. Se infatti la città di Milano ha fama d'essere la più cablata d'Europa, non così "avanti" è il circondario.

"Sono grato a Open Fiber", spiega Patuzzo a MilanoToday, "che mi ha fatto crescere e responsabilizzare dopo soltanto un anno di rapporto. Il mio team è giovane e composto da quattro persone. Insieme gestiamo tutte le autorizzazioni ai subappaltatori. E' un incarico di responsabilità perché dipende da noi il rispetto di tutte le procedure di legge e della sicurezza sul lavoro per le maestranze nei cantieri".

Open Fiber conta attualmente più di 3mila operai nei cantieri delle città medio-grandi, tutti seguiti dal team di Patuzzo. "Dal loro lavoro, e quindi dal mio, dipende la reputazione dell'azienda", aggiunge Patuzzo, "perché se qualcosa va storto nessuno pensa all'azienda che ha preso il lavoro in subappalto ma pensa a Open Fiber".

Insieme alle donne del team, una 24enne, una 29enne e una 27enne, Patuzzo ha implementato un nuovo sistema gestionale con cui sono stati velocizzati tutti i controlli e gli iter: in questo modo gestire 3 mila addetti è stato più semplice. "Open Fiber - conclude Patuzzo - è una azienda giovane nata sul modello di start up, anche se non è propriamente tale, e punta a far crescere le persone sul territorio, scovando talenti dai fornitori e dalle imprese che lavorano per lei".

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