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Il robot che opera alla tiroide senza lasciare cicatrici

Succede all'ospedale San Paolo di Milano, la prima operazione si è svolta nei giorni scorsi

Non più bisturi ma quattro bracci robotici comandati da una consolle. E poi un accesso diverso, non più dal collo ma dal cavo ascellare. All’Ospedale San Paolo di Milano sono iniziati i primi interventi di chirurgia robotica tiroidea per via trans-ascellare, una tecnica che evita le vistose (ma inevitabili) cicatrici al collo durante gli interventi alla tiroide.

La prima operazione ha visto alla guida del robot il professor Giovanni Felisati, direttore otorinolaringoiatria dell’Asst Santi Paolo e Carlo, e la dottoressa Loredana De Pasquale, responsabile della chirurgia tiroidea e paratiroidea. Insieme a loro c'era un’équipe chirurgica d’eccellenza che vanta la più grossa casistica europea: la professoressa Micaela Piccoli, direttore della chirurgia generale, d’urgenza e nuove tecnologie dell’ospedale civile di Baggiovara (Modena) e la dottoressa Barbara Mullineris, responsabile endocrinologia della medesima struttura modenese, che hanno accolto l’invito ad essere presenti al battesimo.

La tiroidectomia robotica con accesso ascellare è ormai considerata l’alternativa estremamente vantaggiosa in termini di risultato estetico e soddisfazione del paziente, garantendo gli stessi standard di radicalità e sicurezza, fanno sapere dalla struttura ospedaliera. L’ausilio del robot, associato alle mani esperte del chirurgo, semplifica la procedura chirurgica, poiché il professionista si può avvalere di una visione tridimensionale amplificata e di speciali strumenti con articolazioni snodabili, capaci di assicurare una destrezza vicina a quella della mano umana seppur occupanti spazi minimi.

Dopo la chirurgia generale e l’urologia, anche la specialità di otorinolaringoiatria ha scelto la robotica con nuove tecniche chirurgiche che ampliano l’offerta delle prestazioni dell’Asst Santi Paolo e Carlo. "È un grande piacere portare al San Paolo e alla nostra scuola di robotica un intervento chirurgico così innovativo che evita cicatrici sul collo, spesso assai inestetiche", ha detto il professor Giovanni Felisati, direttore della clinica otorinolaringoiatrica. "L’arricchimento di expertise con nuovi professionisti e l’implementazione tecnologica della nostra Asst ci permette di essere protagonisti nello sviluppo di tecniche operatorie un tassello importante per ampliare l’offerta sanitaria pubblica ad alta complessità", gli ha fatto eco Matteo Stocco, direttore generale Asst Santi Paolo e Carlo.

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