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I due loghi delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina fanno schifo a tutti

Opinioni - Le due proposte sono al voto con un sondaggio online, che determinerà quella vincitrice. Abbiamo chiesto ad alcuni professionisti del settore un parere sulla creatività. Il giudizio è unanime: "Un bambino di 12 anni l'avrebbe fatto meglio"

Il primo si chiama Futura, il secondo Cubo e uno di questi due loghi diventerà l'emblema dei giochi olimpici di Milano-Cortina 2026. Entrambi i lavori sono stati sviluppati da Landor, società appartenente alla multinazionale inglese Wpp, la stessa azienda che realizzò il logo Italia.it. Il vincitore sarà scelto attraverso un sondaggio online. E' la prima volta che avviene nella storia. Mentre le votazioni in rete proseguono, MilanoToday ha chiesto un parere ad alcuni professionisti del settore. Il risultato è pressochè unanime: la scelta è su due creatività di "bassissimo livello". E il livello è quello di "un bambino di 12 anni".

"Non sono né impattanti né memorabili, ma il problema è il voto online"

Nessuno dei due loghi emoziona Alessandro Beulcke, fondatore e amministratore delegato di Beulcke+Partners, agenzia di comunicazione milanese specializzata nella comunicazione online.

Quale preferisce tra i due loghi?

"Non voglio commentare questi due marchi perché ogni logo ha una sua identità e ogni marchio ha una sua dignità, un suo perché. Comunque trovo un po' di debolezza in queste due proposte. Un marchio non deve essere bello o brutto, deve essere funzionale. La bellezza ha dei canoni estetici e può essere un fatto il relativo. Comunque non li trovo particolarmente impattanti e memorabili. Ma il discorso è un altro".

In che senso?

"Trovo sbagliato il processo decisionale. Mi spiego: nessun medico si affiderebbe alla rete per avere un consulto su una radiografia; un cardiologo non farebbe mai un sondaggio online per capire se è meglio svolgere o meno un intervento al cuore. O ancora, un gruppo di ingegneri non chiederebbe mai a delle persone non competenti se un ponte è meglio di un altro. Mi spiace che il mestiere della creatività sia visto come una professione facile e che può essere giudicato da chicchessia. Non vedo perché un grafico o un creativo non debbano avere pari dignità di altri professionisti. Volersi rivolgere alla rete pensando che questo pensiero sia sempre il migliore non dà dignità. In questo campo "l'uno vale uno" non funziona".

Ha votato uno dei due lavori?

"No, non ho dato la mia preferenza a nessuno dei due lavori. Fossi stato invitato a un tavolo tecnico di esperti avrei avuto tutti gli strumenti per giudicare, tra questi anche 25 anni di carriera alle spalle nel campo della comunicazione. Non vedo perché il mio voto debba valere come quello del mio vicino di casa che fa tutt'altro nella vita. Il giudizio popolare ammazza la creatività che è fatta di studio, genialità di gruppi e di singoli. Ricorrere al referendum è una debolezza che toglie dignità al mestiere. E la creatività italiana è un settore che produce qualche punto molto interessante di Pil".

Quindi non le piace nessuno dei due?

"Diciamo che si poteva fare un lavoro molto più approfondito".

"Mia nipote 12enne avrebbe fatto meglio"

"Speriamo che non vengano scelti - ci dice un'altra agenzia, che ha preferito rimanere anonima -. Entrambi sono di un livello talmente da principianti che un ragazzino di 16 anni avrebbe potuto fare meglio. Persino mia nipote 12enne farebbe meglio. Entrambe le proposte danno un'immagine brutta dell'italia del design".

Come mai un giudizio così negativo?

"Qui, con questi due loghi, sembra abbiano detto 'ok, facciamo un 3d con clipart'. E davvero, mi dispiace per la schiettezza, ma non vuol dire niente, nel primo (Futura, ndr) non si riesce a leggere neanche il '26'; nel secondo (Dado, ndr), invece, non si capisce cosa voglia dire quel parallelepipedo, avessero messo una montagna piuttosto. Siamo veramente allibiti che girino cose del genere".

Ma il problema è solo estetico?

 "No, il problema è che queste due proposte non hanno nessun significato. Se prendessimo uno studente e gli dicessimo 'inventati qualcosa', otterremmo lo stesso risultato. Loghi del genere per noi valgono 500 euro, il fatto che vengano pagati 50mila ci lascia basiti".  

"Se dovessimo votare credo ci asterremmo, non ce n'è uno meno brutto"

È tranchant il giudizio di Artmouse, agenzia di comunicazione, web agency e studio di grafica presente sul mercato da 19 anni e con sede in zona De Angeli.

Quale dei due loghi vi piace di più?

"Nessuno dei due ci piace, noi li avremmo progettati in maniera differente".

Ma è solo una questione di bellezza?

“Non solo, oltre a non essere di immediata comprensione, il problema è che queste due proposte non ci fanno percepire nessuna caratterizzazione/emozione che possa essere ricordata"

Quindi in entrambi i casi è un problema di concept...

“Nì, non si percepisce un grande studio dietro e la realizzazione grafica sarebbe potuta essere più caratterizzante. Se dovessimo votare credo ci asterremmo, non ce n'è uno meno brutto. Ad esempio, con quello colorato (Dado, ndr) hanno voluto fare un riferimento alla bandiera italiana e mettere il simbolo della neve 'stilizzato', ma il risultato sembra rimandare di più ad un composto molecolare che alla neve. Ma anche il 3d sul 26 (Futura, ndr) non sembra sia fatto professionalmente".

Quale dei due loghi sperate vinca?

“Non sapremmo cosa rispondere, speriamo che non vengano scelti in quanto non valorizzano l’immagine dell’Italia nel mondo. Dietro al logo di Expo, ad esempio, si potevano percepire diversi concetti, poi poteva piacere o meno graficamente, ma dietro si percepiva chiaramente uno studio ed un pensiero professionale. Anche quello delle Olimpiadi del 2006 a Torino era più moderno ed aveva dei chiari riferimenti alla città, ai giochi un una maggiore riconoscibilità".

"Ho votato il meno peggio"

Giudizio per nulla entusiastico anche per Aleide Web Agency - Ecommerce, SEO, Web Marketing, con sede nelle adiacenze di viale Luigi Majno, zona est di Milano.

Quale pensa sia il migliore dei due loghi?

"Ho visto entrambi e di primo acchito mi sembrano molto simili, tutti e due giocano sul numero '26', sono tutte e due molto spigolose come proposte, ci saremmo aspettati due loghi ben diversi, con proposte più eterogenee tra di loro".

Ha partecipato al voto online?

"Sì, io ho ho già votato il meno peggio, che comunque non è rappresentativo della creatività italiana, simboleggia poco lo spirito e le tradizioni di design e della moda nostrana, è un lavoro insufficiente".

Quale ha votato?

"Alla fine ho votato 'Dado', quello con il 26 colorato, che ha i puntini azzurri (anche non so nemmeno per indicare cosa). Il primo l'ho escluso perché ho fatto persino fatica a capire che quello fosse un '26'".

"Non sono un granché"

Valutazione molto negativa dei due loghi proposti anche quella di Make Lab Milano, agenzia grafica e di web design con gli uffici nel quartiere di Calvairate.

Cosa pensate dei due lavori?

"Non sono un granché sinceramente, forse era meglio quello provvisorio con il Duomo".

Quale votereste?

"Sinceramente non ci entusiasmano per nulla, non sceglieremmo nessuno dei due, Dado, il cubo con il '26' colorato sembra quasi scolastico, nell'altro, Futura, può essere interessante il gioco sul percorso di sci, ma il tutto è poco leggibile".

Come mai un giudizio così negativo?

"Si tratta principalmente di una questione di leggibilità. Poi i due loghi non sono molto adatti al livello della manifestazione sportiva, certo si comprende che si tratta delle Olimpiadi per via degli anelli, ma nessuna delle due proposte è sufficientemente rappresentativa. Il meno brutto è Futura, quello in grigio, ma non è comunque di nostro gradimento".

"Non sembrano loghi finiti, sembrano delle idee non sviluppate"

Per finire ci siamo guardati in casa. E abbiamo chiesto un parere a Francesco Improta, head of design del gruppo Citynews, nostro editore.

Qual è il progetto migliore?

"In entrambi i simboli ci sono un sacco di imprecisioni. Nel primo (Futura, ndr) il 26 non si legge immediatamente e sembra zeta accanto a una bi minuscola; il secondo (Dado, ndr) lo trovo proprio banale. In entrambi manca un'idea creativa che faccia pensare alle città o al tema delle olimpiadi invernali".

Nessuno dei due è efficace, quindi?

"Come tutti i loghi quando ci si abitua sembrano efficaci. Il logo di Londra 2012 non era un granché però a lungo andare ha funzionato. Questi mi sembrano un esercizio di stile grafico senza una vera idea".

Cosa non va nei due loghi?

"Ci sono tanti piccoli dettagli che stonano. In Futura c'è più equilibrio tra le forme: il 26, sebbene poco leggibile, è proporzionato come dimensione alla scritta Milano-Cortina che però ha un font troppo particolare. In questo caso ci sono troppi stili diversi. Oltre a questo il tratto che compone il numero 26 non sembra uniforme: pare ci sia una parte più larga e una più stretta. Nell'altro logo (Dado, ndr) il designer ha cercato più un'idea, ma l'ha sviluppata in maniera molto basica; anche il font per la dicitura Milano-Cortina sembra poco leggibile e poco utilizzabile per il merchandising. Quello che non mi piace poi è il fiocco di neve che, per come lo vedo io, sembra anche il simbolo di una rete. Guardandoli mi sembrano simboli sviluppati da un designer che sa utilizzare qualche tool grafico e ha accampato qualche idea in attesa di uno sviluppo definitivo. Ecco, non mi sembrano loghi finiti in tutto e per tutto quanto delle idee abbozzate".

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