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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ospedali: attività d'ambulatorio ancora ridotte rispetto al periodo pre-covid

Lo ha detto il nuovo direttore generale Welfare di Regione Lombardia

Il coronavirus sembra "ritirarsi", seppure lentamente: mercoledì 1 luglio i dati parlano per esempio di sei morti in ventiquattr'ore in Lombarrdia. E sempre più ospedali "festeggiano" l'ultimo dimesso per covid-19: è toccato al Niguarda e al San Carlo. Eppure la ripartenza della sanità verso la "normalità" prima del covid-19 non è velocissima. 

Le prestazioni ambulatoriali, per esempio, sono ancora inferiori al 60% rispetto all'ordinario, a prima che scoppiasse l'epdiemia che ha fermato il Paese. Lo ha illustrato Marco Trivelli, appena nominato direttore generale del settore Welfare di Regione Lombardia al posto di Luigi Cajazzo, durante una seduta della commissione sanità del consiglio regionale. Era la prima volta che Trivelli si confrontava con i consiglieri al Pirellone.

Il nuovo direttore generale ha ribadito la necessità di un maggiore coordinamento tra attività di cura, "follow-up" e ripresa. Circa la ripresa dell'attività ordinaria, va abbastanza bene per i ricoveri, che durante le fasi più difficili di pandemia si erano ridotti, mentre appunto è più problematica la ripresa delle attività di ambulatorio. 

Trivelli ha poi affermato che la sanità lombarda deve superare la "logica della prestazione", punto cardine della riforma Formigoni: «Allora era una innovazione, oggi risulta inadeguata», ha affermato il direttore generale. «Si deve invece puntare sulla presa in carico della cronicità», ha proseguito, sottolineando che la frammentazione sul territorio è «la principale debolezza culturale» del sistema sanitario lombardo.

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