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Sì al padiglione ucraino, no a quello del governo russo: la scelta della Triennale di Milano

Alla prossima esposizione internazionale non ci sarà il padiglione del governo russo. Via agli incontri "Planeta Ukrain"

L'Ucraina ci sarà. Il governo russo no. L'ombra della guerra scatenata da Vladimir Putin in Ucraina arriva anche alla Triennale di Milano, che in questi giorni sta organizzando la 23esima esposizione internazionale prevista per il prossimo luglio. L'ente di viale Alemagna mercoledì ha dato il via all'iniziativa Planeta Ukrain, una piattaforma di dialogo e confronto che coinvolgerà artisti, intellettuali, scienziati ucraini e internazionali proprio in preparazione per il padiglione Ucraina. 

"In coerenza con la scelta di altre istituzioni italiane, noi abbiamo deciso di ritirare l'invito al governo russo, stante la situazione di violenta e ingiustificata guerra. Naturalmente questo non significa che alla prossima Triennale gli artisti russi non possano partecipare, ma l'invito al governo per il padiglione russo è stato ritirato", ha annunciato Stefano Boeri, presidente della Triennale di Milano. "La Triennale organizza ogni tre anni un'esposizione internazionale e lo fa in accordo con la International Exposition di Parigi che è una grande rete che ospita tutti i Paesi del mondo. La prossima Triennale che inizierà a luglio è stata presentata ai governi di tutti i Paesi. Abbiamo deciso che la drammatica situazione dell'Ucraina andasse osservata con attenzione e andasse dato un segno di attenzione da parte della cultura italiana ed europea. In fondo l'Europa è stata sempre luogo di scambio di opinioni e la guerra è l'opposto del dialogo. Quindi quello che noi facciamo oggi è costruire un ponte con intellettuali, artisti intellettuali musicisti e studiosi che stanno a Kiev e nelle città ucraine sotto i bombardamenti ed è un modo per farli sentire parte di questo dialogo, farli sentire parte di un'Europa che noi vogliamo vada verso la pace e verso l'intensificazione di questo scambio. Quindi - ha rimarcato - questo è il segno del padiglione dell'Ucraina alla prossima Triennale". 

Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente lombardo, Attilio Fontana, che ha spiegato che la regione "è al fianco della Triennale nel supportare ogni forma di libera manifestazione di parola e pensiero, contributo indispensabile a sostegno della vita. Promuovere il padiglione dell'Ucraina per la 23esima Esposizione Internazionale è sicuramente uno dei modi per reagire in maniera compatta e solidale alla guerra". "Oggi più che mai siamo chiamati a promuovere e diffondere la cultura della pace, a dare voce ai valori di democrazia e libertà, a perseguire un'alternativa fondata sul rispetto dei diritti umani. Attraverso 'Planeta Ukrain' - ha aggiunto il governatore - gli artisti di diverse discipline e provenienze sapranno accendere ancor di più i riflettori dell'attenzione mediatica internazionale. Triennale, infatti, rappresenta un punto di riferimento nel contesto globale. Un ringraziamento quindi - ha concluso Fontana - agli artisti che aderiranno all'appello e alla Triennale che si conferma un'istituzione attenta e aperta al confronto, motore di sviluppo sociale a beneficio del territorio e dei valori irrinunciabili su cui esso si affida e prospera".

Un grazie alla Triennale è arrivato anche dal ministro dei beni culturali, Dario Franceschini. "Il primo aprile l'Italia ha la presidenza del Consiglio d'Europa: proporrò - ha annunciato - che in quella sede, in cui la Federazione Russa è già stata sospesa, siano avviate iniziative concrete di solidarietà per ospitare artisti ucraini".

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