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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Facebook chiude Milano in Movimento: pagina schierata coi curdi, «viola gli standard»

Operazione "pulizia" del social network contro le pagine che condividono post di solidarietà al Pkk o criticano Erdogan

Troppi articoli di solidarietà ai curdi, che da giorni subiscono l'offensiva dell'esercito di Erdogan. E così Facebook chiude la pagina di Milano in Movimento. Lo ha fatto alle 10.39 di mercoledì mattina, ma il social network aveva già "avvertito" della possibilità di un provvedimento per "violazione degli standard della community", ma più in concreto perché il sostegno alla causa curda viene confuso con l'attività presunta "terroristica" delle frange armate del Pkk.

Lo rende noto lo staff di MiM attraverso il sito web. «Non siamo gli unici - si legge - decine di pagine di solidarietà al Kurdistan sono state bloccate e questa situazione ci porta di nuovo a riflettere sul quanto noi militanti abbiamo fatto affidamento, per la divulgazione delle nostre idee, ad una piattaforma di advertising, gestita da privati, che può manovrare e manipolare il consenso politico di interi Paesi senza alcun filtro».

Nei giorni scorsi, tra le altre, era stata chiusa a pagina di "Binxet - Sotto il Confine", documentario di Luigi D’Alife (con la voce narrante di Elio Germano) che racconta la resistenza del Rojava e le responsabilità dell'Europa nelle atrocità del confine turco-siriano. E Facebook aveva cancellato anche una fotografia di Michele Lapini scattata durante il corteo bolognese di solidarietà ai curdi, in cui si vedeva uno striscione con la scritta "Erdogan assassino".

«Se Milano in Movimento dovesse davvero chiudere, una parte di Milano smetterebbe di essere rappresentata. Noi facciamo informazione di parte e rappresentiamo i movimento nella nostra città». E poi un attacco diretto al social network: «A fare questo a Milano ci siamo solo noi, e tu Zuckerberg vuoi tapparci la bocca come nelle peggiori dittature o, peggio, distopie». 

Il precedente: le pagine neofasciste

E' di circa un mese fa la notizia della chiusura di molte pagine Facebook riferite a Casa Pound e Forza Nuova, movimenti di estrerma destra che si richiamano al fascismo, con cui Milano in Movimento non ha alcunché da spartire. Ma i militanti di MiM avevano riflettuto, già allora, sulla «completa arbitrarietà con cui Facebook può oscurare gruppi politici senza rendere conto a nessuno», e scrivevano: «Un giorno potrebbe capitare anche a noi». Ed è successo.

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