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Milano, palazzo liberty dipinto in 'total black': "Uno scandalo". Comune: "No vincoli"

Continua la polemica per la scelta del Demidoff Hotel Milano di via Aldrovandi e via Plinio di tinteggiare l'intera facciata di nero inchiostro

Non si ferma la polemica per il restyling del Demidoff Hotel Milano di via Aldrovandi e via Plinio, zona Buenos Aires, che ha ridipinto la propria facciata di nero inchiostro. Martedì i residenti erano insorti sui gruppi social di quartiere manifestando forti perplessità per una scelta che definivano decontestualizzata e penalizzante rispetto alle caratteristiche del palazzo liberty, i cui elementi di pregio risultano nascosti dalla tinta scura e monocromatica. Non è tardata ad arrivare la risposta di Massimo Scarinzi, assessore al commercio e attività Produttive del Municipio 3, che a proposito della questione ha detto: "Sicuramente dal punto di vista estetico il nero ha un impatto forte e peggiorativo come hanno fatto notare i residenti ed è un peccato che si perdano i fregi del palazzo. Per questo è auspicabile un intervento migliorativo dell’impresa”. Tuttavia non sussistono vincoli particolari per l'edificio, la cui proprietà ha optato per il nuovo colore senza dover chiedere particolari autorizzazioni.

Edificio 'total black' in via Plinio (foto Fb/Patrizia Boyce Beneventi)

La risposta del comune

“Il palazzo di via Plinio - ha fatto notare Scarinzi - non è sottoposto a vincoli paesaggistici o della sovrintendenza quindi non ha dovuto ottenere alcuna autorizzazione comunale che resta obbligatoria solo per i palazzi vincolati. È imbarazzante che alcuni consiglieri d’opposizione scrivano senza conoscere le regole e i fatti". Tra chi aveva chiesto di dar conto dell'accaduto il consigliere comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico, che aveva scritto: "I residenti fanno bene ad essere sbigottiti davanti allo scempio in corso d'opera in via Plinio. Un quartiere in stile Liberty stuprato nelle forme e nei colori architettonici da chi non ha alcun rispetto della storia di Milano (...). Come ho avuto modo di dichiarare ieri, per gli interventi sugli edifici storici di Milano serve un parere preventivo della sovrintendenza e, in questo caso, della commissione competente del Municipio 3".

E lo stesso consigliere di Municipio 3, Marco Cagnolati si era espresso sulla vicenda affermando che l'edificio era stato dipinto di nero "probabilmente in violazione delle norme paesaggistiche presenti o senza aver richiesto i relativi pareri". "In caso abbia ricevuto le dovute autorizzazioni - ha aggiunto Cagnolati - sembra singolare questa situazione e se ne richiedono quindi le motivazioni, in caso contrario chiedo che si intervenga in modo tale che sia ripristinato il colore originario convocando le relative commissioni paesaggistiche/urbanistiche". Tanti, poi, gli abitanti della zona che si erano chiesti chi avesse autorizzato un intervento così radicale. Ma come hanno evidenziato gli uffici comunali del settore Urbanistica, in assenza di vincoli monumentali o paesaggistici "che renderebbero necessario il passaggio dalla sovrintendenza anche per la sola colorazione della facciata, sta alla sensibilità del proponente sottoporre preliminarmente il progetto alla Commissione Paesaggio, pur non essendo questo un passaggio obbligato. In questo caso, il progetto non è stato sottoposto preventivamente".

Le reazioni sui social

"L’edificio risale ai primi del ‘900 e ha senza dubbio un suo pregio architettonico e storico - avevano scritto sui social Paolo e Daniela, una coppia residente in via Plinio - tant’è vero che presenta sulle due facciate degli eleganti decori liberty che il nero inchiostro della nuova tinteggiatura ha cancellato completamente. Oltre a ciò il palazzo si inserisce in un contesto 'vecchia Milano' in cui i colori delle facciate, se pure variegati, hanno sempre delle tonalità vivaci, brillanti e tendenti al chiaro. Quasi di fronte a questo albergo ora nero c’è un palazzo progettato dal grande architetto Piero Portaluppi in cui ha sede la casa museo Boschi Di Stefano, uno dei più raffinati ambienti espositivi milanesi  (...). È veramente un obbrobrio e uno scandalo, dal punto di vista estetico, civile e umano, che l’armonia di colori e di forme del quartiere sia deturpata da un edificio così totalmente nero, impressionante nel suo carattere spettrale, simile a una casa dei morti o a un palazzo uscito da un incendio di guerra".

Tantissimi i commenti al restyling dell'albergo a tre stelle da parte degli utenti dei social. Sul gruppo Facebook 'Residenti in Via Gb Morgagni e dintorni Social Street Milano' qualcuno lo ha definito "cupo", "spettrale", "funereo", e se una minoranza ha invece manifestato apprezzamento, altri si sono detti dispiaciuti soprattutto per l'impossibilità che la nuova tinta ha portato di vedere il disegno originale, le cornici e i fregi dell'antico edificio. Una polemica analoga nel 2019 aveva riguardato un palazzo in ristrutturazione di via Farneti, zona viale Abruzzi: all'epoca il Comune aveva chiesto ai costruttori - decisi anche in quel caso a dipingere tutto di nero - di schiarire la tonalità facciata.

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