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Giovedì, 28 Marzo 2024
Attualità Ponte Lambro / Via Guido Ucelli di Nemi

Com'è ridotto il palazzo di Renzo Piano, a Milano

Sopralluogo del comune nel palazzo di via Ucelli di Nemi, progettato da Renzo Piano ma mai finito. Nel futuro sarà una residenza per universitari

Immondizia ovunque, giacigli di fortuna. Degrado tutto intorno. È ridotto così il complesso ai civici 23, 24, 25 e 26 di via Ucelli di Nemi, l'edificio progettato dall'archistar Renzo Piano, che sognava di farne un "laboratorio" per il quartiere Ponte Lambro, e che non è mai stato terminato. 

Nei mesi scorsi, a settembre, palazzo Marino ha deciso di dare nuova vita ai palazzi - con l'obiettivo di creare una residenza a disposizione degli universitari meneghini - e martedì è stato compiuto il primo passo. L'assessore alla Sicurezza Marco Granelli ha infatti visitato il plesso - in compagnia degli operatori del comune degli assessorati alla Sicurezza, alla casa e all'ambiente, Amsa e Mm, la polizia locale e agenti del commissariato - per definire le modalità di messa in sicurezza dell'area. 

Il palazzo di Renzo Piano abbandonato nel degrado

L'edificio, ha fatto ricostruito palazzo Marino in una nota, "è oggetto di numerose segnalazioni da parte dei residenti del quartiere per occupazioni abusive e abbandono di rifiuti e per questo è stato deciso che nelle prossime settimane sarà effettuato un intervento di sgombero, pulizia, derattizzazione per fermare il degrado igienico sanitario dell'area e le problematiche di sicurezza. La struttura - hanno annunciato dal comune - sarà messa in sicurezza anche con opere di muratura, constatato che le attuali barriere non forniscono un sufficiente deterrente all'accesso abusivo".

""La messa in sicurezza e la pulizia dell'area dell'edificio - ha dichiarato Granelli -, oltre a restituire tutela e dignità al quartiere Ponte Lambro, consentiranno di procedere come definito dall'amministrazione con la riqualificazione e il completamento dei lavori dando finalmente alla città una residenza universitaria". 

Il complesso è di proprietà comunale ed è costituito da due edifici di sei piani fuori terra, con gli accessi ai vani scala e alle cantine che si trovano al piano terra. I palazzi erano stati inizialmente destinati a “Laboratorio di Quartiere”, con una serie di servizi che, nel tempo, sono stati rimessi in discussione. La realizzazione del progetto era stata avviata nel novembre 2011, ma i lavori si sono interrotti nel gennaio 2015 a seguito della risoluzione, per grave inadempienza, del contratto con l’impresa appaltatrice.

Da qui il degrado e la necessità di dare una nuova vita alla struttura. La base di partenza del bando sarà la proposta di project financing presentata dall’Ati formata da Ge City srl ompresa sociale, Schiavi spa, Energy system srl e Energy Wave spa, "considerata dall’amministrazione di interesse pubblico per il suo valore di servizio alla città", avevano fatto sapere dal comune svelando l'idea di creare uno studentato nei palazzi progetti da Piano.

La "soluzione" - che comunque sarà trovata attraverso un bando - prevede il completamento dei lavori e la realizzazione di una residenza universitaria di 190 posti letto, suddivisi tra camere doppie e singole, laboratori per attività destinate al mondo dell’impresa, delle start up e dell’inserimento lavorativo e , al suo interno, attività per gli ospiti della residenza e per l’intero quartiere di carattere culturale, sociale e sportivo. 

Il comune potrà affidare l'immobile in concessione per un periodo di 30 anni, attraverso una gara pubblica che sarà pronta in primavera con previsione di inizio dei lavori entro la fine del 2022. Gli interventi, stando alle stime di settembre scorso, dovrebbero costare 7 milioni di euro, con quasi il 50% coperti da un contributo pubblico. I lavori invece dovrebbero durare 15 mesi. 

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