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Venerdì, 2 Giugno 2023

Il commento

Alessandro Rovellini

Direttore responsabile

Non abbiamo il coraggio di far pagare un'ora di parcheggio 50 euro

A Milano, già oggi una giornata di sosta in centro costa decine di euro. Se fosse così anche per 10 minuti, forse, dopo un po' ci abitueremmo. Le auto dal centro storico andrebbero eliminate. Ma siamo troppo pavidi per farlo

L’amministrazione comunale dell’Aia, in Olanda, metterà i parcheggi a 50 euro al giorno nelle strade del centro città. Una cifra di primo impatto iperbolica, che non cambierà a seconda dell’orario: un giorno o un’ora saranno sempre 50 euro. L'obbiettivo è semplice: costringere le persone a muoversi a piedi, coi mezzi o in bicicletta.

A Milano un giorno costa anche di più

Lasciando la macchina in sosta una giornata, a Milano, già oggi, superiamo quel costo. Poniamo di parcheggiare la vettura nelle strisce blu gestite da Atm, Cerchia Bastioni. Tre euro le prime 2 ore di sosta, poi 4,50 euro. Dieci ore ci costano più di 40 euro. Dopo le 19, sempre 3 euro all’ora le prime 2 ore. Fuori dal centro storico Palazzo Marino abbassa il ticket, ma non troppo: 2 euro all’ora. I garage privati hanno prezzi simili. Alcuni, in zona Duomo, arrivano a 27 euro per 6 ore. Quasi nessuno scende sotto i 4 euro per 60 minuti.

Ci abitueremmo ai 50 euro

Ma se le tariffe arrivassero a 50 euro all’ora per i non residenti cambierebbe qualcosa? Probabilmente sì, nell'immediato. Le persone tenderebbero a lasciare l’auto ferma. Non converrebbe più spostarsi per brevi tratti. Ci sarebbe un traffico più fluido, meno ingorghi, meno rischi di incidenti. Poi l’assuefazione avrebbe il sopravvento. Tutto lentamente sfumerebbe. Cominceremmo a non chiederci più il senso di lasciare mezzo stipendio in via Manzoni solo per prendere un caffè. Potendo usare l'auto, si tornerebbe al passato. Le quattro ruote sarebbero lì, dove sono ora: in perenne colonna. Area C, sta emergendo, non è stato negli anni un deterrente così efficace. Alla fine si è fatto il callo, e si sborsa lo stesso. Durante il Fuorisalone, spieghiamo su Dossier, da via Torino a piazza Scala in auto ci volevano 18 minuti. Una bestialità. Fare la tratta a piedi era molto più rapido.

Le auto, nei centri storici, devono sparire

Per questo bisogna essere drastici. La cura ipercalorica olandese non basterebbe. E la soluzione è molto più semplice di quanto si possa pensare. Nessuna capitale europea che ha rivoluzionato quartieri soffocando furgoni e vetture è entrata in spirali depressive. Anzi. Le pedonalizzazioni portano vivibilità, movimento e quindi, sì, anche soldi. Le proteste di commercianti e residenti sono, mediamente, basate sul nulla. Non esiste alcun diritto alla doppia, terza e quarta fila; nessuno, comprando casa, acquista anche un posto auto in pubblica via. La morfologia urbana del centro di Milano lo rende adatto a tutto tranne che a una cosa: le macchine. Potrebbero scomparire domani mattina, innalzando esponenzialmente la qualità della vita di chi vive e frequenta il cuore della città. Le timidezze di Palazzo Marino sull'aumento del ticket di Area C, tuttavia, mostrano quanto sia difficile fare quel passetto verso il futuro. C'è da scavalcare un muretto infido di diffidenza e pigrizia. All’inizio porta malumore, lamentele, proteste. E pochi voti per le prossime elezioni. Il farlo, però, equivarrebbe a scalare l’Everest: il dopo sarebbe un’infinita discesa. Dai restyling senza auto non si torna indietro. Nessuno rimpiange gas di scarico e rumore. In Olanda hanno avuto coraggio. Gli abitanti, in maggioranza, concordano. Qui ci riempiamo la bocca di inglesismi futuribili, saturiamo l'anno di 'week' dove siamo all'avanguardia in qualcosa, ma ci teniamo ogni settimana il sangue di pedoni e ciclisti investiti e uccisi

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