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Area naturale dentro il Parco Agricolo, la Regione contraria

Le dichiarazioni dell'assessore

No alla trasformazione in area naturale di una fetta del Parco Sud, novemila ettari: la contrarietà espressa da Fabio Rolfi, assessre regionale all'agricoltura e ambiente di Regione Lombardia, è secca. Quest'area sarebbe infatti in gran parte coltivata, e la decisione del comitato tecnico (con 5 voti a favore e 4 contrari) minerebbe le attività di quasi 200 aziende agricole.

"Le aree naturali sono, volenti o nolenti, un vincolo per l'attività degli agricoltori che stanno già facendo tutto quanto possibile in termini di sostenibilità ambientale e che non possono perdere mercato a causa di limiti e imposizioni non compatibili con l'attività economica", ha dichiarato l'assessore chiedendo che la decisione sia rivalutata. "L'agricoltura è l'essenza di questo parco, visto che è stato istituito proprio per la sua natura rurale che funge da cintura all'urbanizzazione della città", ha proseguito.

"Auspico da parte della governance del Parco - ha spiegato l'assessore - la disponibilità ad ascoltare di più chi lavora la terra producendo cibo sicuro e di qualità per i cittadini milanesi. Parliamo peraltro di una agricoltura già sostenibile, multifunzionale, innovativa. Gli agricoltori sono i protagonisti del mantenimento ambientale e paesaggistico del Parco".

"L'auspicio - ha aggiunto - è che ci sia la volontà da parte di tutti di arrivare a una mediazione e a una nuova valutazione di quanto deliberato anche alla luce delle preoccupazioni e delle proteste in atto da parte degli agricoltori. In tal senso la Regione Lombardia esaminerà con molta attenzione richieste e istanze che perverranno, con l'obiettivo di valorizzare e non punire l'attività agricola e l'attività venatoria, questa oggi più che mai necessaria per contenere la fauna selvatica".

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