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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Dietrofront di Humanitas, continuerà a curare i pazienti cronici

La decisione dell'ospedale dopo l'annuncio che, dal 2022, avrebbe smesso. "Chiediamo scusa ai pazienti"

Clamoroso dietrofront di Humanitas sulla presa in carico dei pazienti cronici. L'ospedale di Rozzano aveva diffuso la notizia secondo cui, a partire dal 2022, avrebbe interrotto la gestione di questi pazienti, avviata in base alla riforma Maroni, garantendo comunque le visite e gli esami prenotati entro il 31 dicembre 2021. Ma in meno di ventiquattr'ore ha cambiato idea, dopo avere ricevuto diverse critiche e anche lamentele.

"Humanitas - si legge in una nota diffusa nella serata di mercoledì 20 ottobre - comunica che il servizio di gestione del 'percorso pazienti cronici' proseguirà regolarmente anche per il 2022, in attesa di ulteriori accordi con le autorità competenti. Humanitas si scusa con i pazienti per la precedente comunicazione".

Difficile capire che cosa sia effettivamente successo ai piani alti della struttura. Probabilmente, leggendo tra le righe della nuova comunicazione, un qualche intoppo nella ridefinizione degli accordi con la Regione? Quell'accenno a "ulteriori accordi con le autorità competenti" farebbe pensare a ciò.

La presa in carico dei pazienti cronici era stata un cavallo di battaglia della giunta di Roberto Maroni. L'idea era quella di 'accentrare' ogni visita ed esame per questi pazienti in un'unica struttura scelta dal paziente stesso, il quale non si sarebbe più dovuto occupare di organizzare il suo percorso di cura: ci avrebbe pensato la struttura al suo posto. 

Il 'lascia e raddoppia' di Humanitas ha, naturalmente, provocato anche reazioni politiche. Alla notizia che la presa in carico dei cronici si sarebbe interrotta, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gregorio Mammì aveva duramente commentato che la decisione "lascia senza un punto di riferimento importante migliaia di pazienti" e aveva aggiunto che si trattava della "prova tangibile dei limiti di una riforma sanitaria che equipara i diritti tra chi ha come 'mission' la salute pubblica e chi, invece, pensa solo al ritorno economico delle prestazioni sanitarie".

Dopo il passo indietro, Michele Usuelli, consigliere regionale di +Europa/Radicali, si scaglia contro la riforma che verrà discussa al Pirellone dal 10 novembre in avanti: "Mantiene tutti i principali errori. Le responsabilità della Regione sono la pianificazione, l'accreditamento e la contrattazione. Sulla pianificazione e accreditamento non sono culturalmente capaci: la si dovrebbe fare partendo dallo studio epidemiologico dei bisogni di salute della popolazione. Invece viene lasciata ai direttori delle Ats. Ovvero l'assessore alla sanità non gestisce direttamente il rapporto" con i privati accreditati come Humanitas.

"Dopo 27 anni in cui si lascia fare al privato ciò che vuole, il comportamento di Humanitas è normale", aggiunge Usuelli.

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