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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Gaggiano

La petizione per chiudere la sede di Lealtà e azione nel Milanese

È stata lanciata su change.org dal comitato Milano sud ovest antifascista

Chiudere la sede di Lealtà e azione, "punto di incontro di neofascisti". È quanto chiede la petizione lanciata su change.org da una ventina di realtà che si sono riunite sotto il nome di comitato Milano sud ovest antifascista.

Si chiede, si legge sulla pagina dedicata alla petizione, che al momento ha raccolto quasi 400 firme: "la chiusura della sede di Lealtà azione, situata in Via Matteotti 58 a Gaggiano, facendo presente che tale organizzazione, nata inizialmente come associazione nell’ambito del circuito neonazista degli Hammerskin, si caratterizza da sempre e non casualmente per le sue spiccate simpatie nei confronti di personaggi un tempo interni al nazismo e conosciuti per il proprio violento antisemitismo, come l’ex generale delle Waffen-SS Leon Degrelle, più volte omaggiato e assunto come modello, pur essendo stato lo stesso formalmente giudicato nel proprio Paese come un criminale di guerra. Così dicasi per Cornelius Codreanu, fondatore negli anni Trenta in Romania della famigerata Guardia di Ferro, protagonista di spaventosi pogrom antiebraici, a cui Lealtà azione ha addirittura dedicato il proprio inno".

L'appello, rivolto a sindaco di Gaggiano, Sergio Perfetti, questore di Milano, Giuseppe Petronzi e prefetto, Renato Saccone, fa leva anche sul fatto che i capi e diversi militanti di Lealtà e azione siano stati condannati a più riprese per reati come risse, lesioni e accoltellamenti. "Non solo - prosegue la petizione - una delle figure principali del gruppo è stato processualmente riconosciuto come legato ad uno dei principali clan malavitosi operanti a Milano dedito allo spaccio internazionale di stupefacenti". 

"La chiusura della sede di Gaggiano - chiosano i promotori della raccolta firme - che nelle intenzioni di Lealtà azione dovrebbe diventare il riferimento politico e  organizzativo per l’intero Sud Milano, diviene di conseguenza un atto necessario per la tutela della vita democratica della cittadina, che non merita che il nome del martire antifascista Giacomo Matteotti, a cui è intestata la via dove Lealtà azione ha aperto la propria sede, sia infangato da una simile presenza".

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