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Milano, ancora polemica su sgombero centro culturale del muro della gentilezza

Una volta di più le opposizioni hanno richiamato necessità di sgomberare gli stabili di via Luigi Nono occupati abusivamente dal 2018 dal collettivo il Tempio del Futuro Perduto

Non si ferma la polemica sull'occupazione della Fabbrica del Vapore (dove presto verranno somministrati vaccini anti covid) da parte del Tempio del Futuro Perduto, il centro culturale con sede spazi negli comunali dell'edificio, che in passato aveva promosso nobili iniziative come il muro della gentilezza, ottenendo un boom di donazioni, e la distribuzione gratuita di colazioni e aperitivi agli automobilisti imbottigliati nel traffico. Questa volta, durante la commissione consiliare educazione, istruzione, università e ricerca dedicata agli interventi nella Fabbrica del Vapore, sono stati i consiglieri di opposizione Riccardo De Corato (FdI) e Alessandro De Chirico (FI) a evidenziare la necessità di sgomberare gli stabili di via Luigi Nono occupati abusivamente dal 2018 dal collettivo.

Il botta e risposta

“L’area è stata messa a bando - ha dichiarato De Corato - ma non è ancora stata sgomberata. Chi farebbe un’offerta per un edificio occupato? Nel caso sarebbe un’offerta deprezzata. Il vicesindaco Scavuzzo ha fatto un appello che non ha sortito alcun risultato. Se la giunta continuerà a non assumersi la responsabilità della situazione e a non mettere in atto misure per sgomberare lo stabile, manderò un fascicolo alla Corte dei Conti”.

“Non ho mai fatto un appello agli occupanti - ha risposto il vicesindaco Anna Scavuzzo -. Abbiamo fatto due denunce ed è in corso un processo penale. Non è così facile sgomberare uno stabile, alcuni edifici a Milano sono occupati da oltre 40 anni. Non c’è un problema di deprezzamento perché non abbiamo intenzione di vendere l’area, ma stiamo lavorando sulla progettualità per trovare un operatore che si faccia carico dei lavori necessari a ristrutturare il lotto. Gli occupanti non hanno mai trovato una sponda in Comune, ho semplicemente risposto alla loro richiesta di regolarizzazione spiegando che non è questa la procedura a seguire. Tutti hanno il diritto di esprimere la creatività ma con le stesse regole”.

In risposta all’accusa di De Corato di aver pubblicizzato l’attività del Tempio del Futuro perduto sul sito del Comune, poi, il vicesindaco ha dichiarato: “L’assessore alle Politiche sociali Gabriele Rabaiotti ha avuto notizia del ‘muro della gentilezza’, un’iniziativa di solidarietà pregevole, senza sapere che gli autori fossero gli occupanti. La sua lode era rivolta all’iniziativa in sé e non ai promotori”.

"Mi chiamo Tommaso Dapri - si era difeso lo scorso anno, con un lungo post pubblicato su Facebook, il fondatore del Tempio del Futuro Perduto, Tommaso Dapri -  e sarò processato dallo Stato Italiano. È giusto che io sia processato. Sono consapevole dell’ordinamento giuridico basato sulla nostra Costituzione, che rispetto profondamente, e non ho problemi ad assumermi la responsabilità delle mie azioni: i ganci per i vestiti del Muro della Gentilezza non sono autorizzati, la ristrutturazione dell’edificio abbandonato non è autorizzata, l’organizzazione delle manifestazioni che hanno permesso la ristrutturazione dell’edificio non erano autorizzate, l’opera raffigurante Giulio Regeni e Valeria Solesin è un graffito abusivo. Al tempo stesso sono fiero di aver dato vita a tutto questo 'e seppure un po' fuorilegge' non mi sento un criminale. So che alcune azioni potrebbero essere giudicate illegali ma, in coscienza, sono certo di non aver fatto nulla di illegittimo".

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