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Ecco perché è stato "asfaltato" il letto del canale Villoresi

Nei giorni scorsi era divampata una accesa polemica sulle pagine social cittadine: ecco le risposte del Consorzio

Nuovi argini e nuovo "letto". Così nei primi mesi del 2021 è stato ristrutturato il tratto tra Parabiago e Busto Garolfo del canale Villoresi, corso d'acqua artificiale che scorre dal Ticino all'Adda e che irriga buona parte dell'Altomilanese. Un intervento di manutenzione per evitare perdite. Un intervento "collaudato" dato che nei primi anni Duemila le stesse tecniche erano state utilizzate per rifare l'alveo tra Nerviano e Lainate e (poco prima di Expo) erano state utilizzate per sistemare 4,5km di canale nel Parco delle Groane. In passato non era divampata nessuna polemica ma nei giorni scorsi i lavori hanno scatenato un acceso dibattito sui social.

In molti si sono improvvisati ingegneri idraulici, qualcuno biologo, altri sovrintendenti per i beni culturali. Tutti hanno criticato i lavori asserendo — dall'alto della loro (poca) esperienza — che la ristrutturazione avrebbe compromesso la qualità delle acque, rovinato il paesaggio o la struttura stessa (costruita negli anni Ottanta dell'Ottocento). Ovviamente tutte le accuse sono state rispedite al mittente dal consorzio Est Ticino Villoresi, ente che gestisce le acque e si occupa della manutenzione.

"L'acqua non viene contaminata dall'asfalto"

"Le lavorazioni eseguite sulle sponde e sul fondo del canale non hanno alcun impatto sulla qualità delle acque che vi scorrono all’interno — chiosano dal consorzio —. Questo perché le soluzioni tecniche scelte in fase di progettazione discendono da ricerche e approfondimenti condotti fin dagli anni ‘60 del XX secolo (i maestri storici dell’uso del bitume sono gli olandesi: così hanno impermeabilizzato le loro dighe che difendono intere regioni dalla subsidenza rispetto al mare), volti a studiare il rapporto tra acque (fluenti e non) e asfalto e/o materiali similari che ne contengono lo scorrimento".

Nel letto è stato steso un asfalto particolare

"Il fondo del canale — precisano dal Consorzio — è stato rivestito con un 'asfalto bituminoso idraulico', termine che indica una miscela di materiali simili all’asfalto stradale con una percentuale di bitume (che è il collante) più che doppia rispetto a quest’ultimo: solo in tale dosaggio, infatti, è garantita la 'chiusura' delle porosità che naturalmente si creerebbero tra gli elementi del 'pietrischetto' che costituisce la materia base della pavimentazione".

"L’asfalto di un canale non deve resistere a particolari carichi (a differenza di quello stradale), non deve garantire grip ai pneumatici dei mezzi che frenano o curvano — precisano gli esperti —; deve essere piuttosto sufficientemente elastico da seguire i naturali movimenti del terreno sottostante in modo da evitare la formazione di quelle fessurazioni che invece si creerebbero con una pavimentazione cementizia".

E l'asfalto, inoltre, è un materiale ecologico: "Gli interventi futuri, quando mai saranno necessari, vedranno la possibilità di riutilizzare in composto una significativa aliquota del materiale fresato (ovvero rimosso dal fondo prima di passare alla stesura del nuovo strato) così da limitare il riscorso a materiale di cava, favorendo il riutilizzo di materie che altrimenti sarebbero destinate allo smaltimento", precisano dall'Etv.

"Le pareti di cemento sono super resistenti"

"Il betoncino proiettato a secco (in gergo spritz-beton) che viene utilizzato per il rivestimento delle sponde rappresenta un materiale di elevatissimo pregio tecnico, poiché con uno spessore di pochi centimetri offre durabilità ed impermeabilità all’acqua estremamente elevati: richiede però lunghi tempi di realizzazione e la sostanziale impossibilità di essere 'calpestato' dai mezzi per un lungo periodo dopo la posa in opera", concludono gli esperti.

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