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Martedì, 19 Marzo 2024
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I poliziotti contro Sala per Area B: "Sicurezza a rischio", sciopero in arrivo

I sindacati degli agenti: "Palese arroganza dell'amministrazione"

Sindacati di polizia contro il sindaco. Agenti sul piede di guerra a Milano per la decisione del primo cittadino, Beppe Sala, di confermare i nuovi divieti per Area B, la mega Ztl cittadina che dal 1 ottobre sarà off limits anche per le auto a benzina euro 2 e per i diesel euro 4 ed euro 5. 

Stando a quanto denunciato da Siulp, Sap, Siap, Fsp, Fed Cospi e Silp Cgil, le sigle avrebbero cercato una mediazione con il primo cittadino, che però avrebbe fatto spallucce. "Non c'è peggior sordo. Le scriventi Organizzazioni sindacali annunciano lo stato di mobilitazione. Tale decisione è derivata dalla palese arroganza posta in essere dall'amministrazione comunale, nel negare qualsiasi interlocuzione con gli scriventi e con la Polizia di Stato milanese in generale", l'attacco dei sindacati.

Divieti, deroghe e Move-in: tutto quello che c'è da sapere su Area B

"Appare assolutamente impossibile condividere questo tipo di atteggiamento, assolutamente privo di quel garbo istituzionale che, come minimo, meriterebbero i portavoce di chi ogni giorno rischia la vita per assicurare la sicurezza dei cittadini milanesi. La decisione del sindaco Sala mette seriamente a rischio il sistema sicurezza milanese poiché i divieti imposti mal si conciliano con la specificità e gli orari dei servizi di polizia ed in generale con tutti i servizi di pubblica necessità", hanno sottolineanto gli agenti. 

"La prerogativa istituzionale sottopone ad obblighi e servizi i professionisti della sicurezza che non permettono un'organizzazione oraria. Pensiamo ai servizi di controllo del territorio che si svolge sui quadranti orari h24, servizi ordine pubblico oppure alle operazioni di polizia giudiziaria", hanno chiarito nello specifico i sindacati. "Stante tale situazione, le scriventi organizzazioni sindacali - hanno concluso - si riservano di porre in essere manifestazioni pubbliche di protesta".

E l'opposizione politica in comune e in regione, che da tempo chiede a Sala un rinvio delle norme, è subito scesa al fianco dei poliziotti. "Se perfino la polizia di Stato critica le misure green imposte dall’alto, Sala si ponga qualche domanda. È la riprova che della sicurezza della città, se ne infischia. D’altronde il suo elettorato è radical chic, come hanno dimostrato i risultati delle politiche", il j'accuse dell'assessore alla aicurezza del Pirellone, Romano La Russa. 

“Come avevo già pronosticato la scorsa settimana – ha continuato - la misura si sarebbe rivelata una spina nel fianco per tutti quei lavoratori che vivono fuori città e che lavorano su turni o di notte, in un orario extra canonico. Sala punta ad accontentare esclusivamente gli ambientalisti e il suo elettorato più radical chic, trascurando delle forze dell’Ordine, che, con il loro ammirevole lavoro, continuano a proteggerci. Mi stupisce, o forse no, che un sindaco dipinto come progressista e di ampie vedute non venga incontro ai concreti problemi di chi realmente si prodiga per la cittadinanza. Ormai disinteressarsi delle categorie più esposte e meno privilegiate - ha concluso - è un vizio della sinistra degli ultimi tempi". 

Sulla stessa lunghezza d'onda il suo precedessore, Riccardo De Corato, anche lui di Fratelli d'Italia: "Il nostro sindaco Sala non ascolta nemmeno i servitori dello Stato, mettendo ulteriormente a rischio la sicurezza della città. Si degni di aprire un tavolo di confronto almeno con loro". E ancora: "È impensabile impedire agli agenti di polizia di entrare in città per espletare le loro attività che garantiscono la sicurezza ai cittadini milanesi. Questo problema era già stato sollevato in passato quando era stato preannunciato il provvedimento di Area B, ma da allora Sala non ha fatto nessun passo indietro. Anzi, ha negato qualsiasi tipo di confronto perfino con le organizzazioni sindacali della polizia di Stato, provocandone una giusta e sacrosanta indignazione, che condivido in pieno". "Anche se non avesse voluto eliminare questa sciagurata misura, avrebbe per lo meno potuto derogare, facendo un’eccezione alla regola per queste categorie speciali di lavoratori. In tre giorni ha tutto il tempo necessario per fare una deroga", ha concluso il neo onorevole. 

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