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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Smog, scontro sui negozi tra Legambiente e Confcommercio: "Anticipare chiusura porte", "No, fa bene per il Covid"

Il rinvio per "dare respiro" ai commercianti martoriati dal 2020 e dal Covid. Ma per l'associazione ambientalista è sbagliato

Fare di più sull'obbligo di chiusura delle porte dei negozi, rinviata a gennaio 2022, e dell'eliminazione delle caldaie a gasolio, approvando l'anticipo a ottobre 2022. Lo chiede Legambiente in occasione della discussione in consiglio comunale, a Milano, del nuovo regolamento sulla qualità dell'aria, che viene avviata lunedì 2 novembre dopo la presentazione in commissione ambiente. Se la misura che ha fatto più "rumore" è quella del divieto di fumo in molti spazi all'aperto, l'associazione ambientalista punta l'attenzione sul rinvio dell'obbligo per i negozi di tenere le porte chiuse.

Negozi, «non rinviare chiusura porte»

«La chiusura delle porte dei negozi - scrive Legambiente in una nota - permette di non sprecare energia, fosse anche minima, con la dispersione di calore in inverno e di aria fresca in estate, e l’introduzione di questa misura non può essere ulteriormente rinviata». L'assessore milanese Marco Granelli aveeva motivato il rinvio con la necessità di "dare respiro" ai commercianti, che nel 2020 sono stati molto in difficoltà con l'epidemia Covid e i mesi di lockdown. «Siamo tutti a conoscenza della fase critica vissuta dal commercio in questi mesi - argomenta l'associazione - ma proprio per questo è necessario usare questo periodo di trasformazione per ripensare il nostro modo di vivere i negozi, trovando nuove soluzioni per salvaguardare nello stesso tempo la fruizione degli spazi, la salute delle persone e l’ambiente». 

La replica di Confcommercio: «Far circolare aria fa bene per il Covid»

Non si fa attendere la "replica" di Confcommercio Milano, che parla di «sentenza surreale già espressa da Legambiente Lombardia» sulla chiusura delle porte dei negozi. «Secondo autorevoli istituti di ricerca internazionali - dichiara Marco Barbieri, segretario dell'organizzazione degli esercenti - uno dei sistemi più efficaci per ridurre il contagio del Covid è la circolazione dell’aria negli ambienti chiusi». Barbieri aggiunge che «l’impatto sull’inquinamento delle porte aperte dei negozi è pressoché inesistente. Ma quello che appare più assurdo è l’essere ideologicamente "impermeabili" al momento drammatico che stiamo vivendo. Di fronte a danni economici e sociali gravissimi - e che una visione miope e talebana dell’ambiente sembra ignorare - più che pensare alle porte chiuse dei negozi, dovremo occuparci dei negozi che chiudono per sempre. Oltre alla perdita di migliaia di posti di lavoro».

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Caldaie, «giusto anticipare il divieto del gasolio»

Occhi puntati anche sull'anticipo di un anno per eliminare tutte le caldaie a gasolio a Milano: se il regolamento verrà approvato così com'è stato presentato, il divieto del gasolio per il riscaldamento domestico scatterà a ottobre 2022. Granelli aveva spiegato che ormai le caldaie a gasolio non sono tante (più di mille) e che due estati sono sufficienti a tutte le riconversioni. «L'attuale termine del 2023 non aiuta l’ambiente», è il commento di Legambiente: «Per questo crediamo che il consiglio comunale debba votare l’annunciato anticipo di un anno per introdurre l’obbligo di sostituzione delle caldaie alimentate con il gasolio. Il Comune stesso ha messo in cantiere in questi anni finanziamenti con appositi bandi per riqualificare energeticamente gli edifici privati, dando contributi anche a fondo perduto per il cambio dei generatori di calore con sistemi meno inquinanti».

Plauso infine, dall'associazione, al divieto di fumo nei parchi, nel raggio di dieci metri dalle fermate dei mezzi pubblici, nelle aree per il gioco dei bambini, nelle aree cani, nei cimiteri e sugli spalti degli stadi all'aperto: «Un passo che richiederà profondi cambiamenti di abitudine ma che, sotto il profilo della salute, non è discutibile», secondo Legambiente. Peraltro, alcuni studi (anche nella città di Milano) hanno evidenziato che il fumo di sigaretta incide sullo smog.

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