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Giovedì, 21 Settembre 2023
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Il teatro Dal Verme di Milano è stato premiato per il primo concerto post lockdown

Al teatro uno dei riconoscimenti del "Premio Franco Abbiati della critica musicale italiana"

Il Teatro Dal Verme di Milano ha vinto uno dei quattro riconoscimenti speciali della 40esima edizione del Premio “Franco Abbiati della critica musicale italiana".

Il Teatro Verdi, come spiegato dal comune in una nota, è stato premiato per l'esecuzione de "Le Quattro Stagioni di Vivaldi" avvenuta allo scoccare della mezzanotte del 15 giugno 2020, giorno in cui i teatri potevano riaprire le porte al pubblico in presenza dopo il lockdown di primavera per il covid. Quello fu il primo concerto post pandemia che, sottolineato da palazzo Marino, "ha assunto un alto valore simbolico. In programma c'era una delle pagine più famose del repertorio occidentale, legate anche al senso di rinascita e naturale progredire della vita, 'Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi' affidate a Stefano Montanari nella doppia veste di direttore e violino solista, fra i più noti per il repertorio barocco e ospite dei teatri di tutto il mondo".

"La scommessa di non deludere le aspettative degli appassionati di musica sinfonico-strumentale, il dovere di affermare la voglia di non darsi per vinti, l’orgoglio di farsi testimoni attraverso la musica della presenza delle istituzioni nei luoghi simbolo della tragedia pandemica, si sono incarnati nelle 'Stagioni' di Vivaldi che gli archi dei Pomeriggi Musicali hanno suonato al Teatro dal Verme di Milano il 15 giugno 2020 - si legge nelle motivazioni del premio -. Senza perdere un minuto, allo scoccare della mezzanotte del giorno in cui ai teatri fu concesso di riaprire, l’esecuzione affidata all’estro solistico e concertatore di Stefano Montanari s’è impadronita del luogo naturale e spirituale della musica dal vivo restituendolo al pubblico contingentato ma reale. La riconquista di spettatori e spazi non virtuali è continuata con dieci giorni di ripetizioni del programma, in appuntamenti dedicati e rivolti a pubblici specifici, senza però escludere quello remoto dello streaming, e con un corollario di repliche anche civilmente simboliche nelle città lombarde più colpite. Non frenati o in soggezione delle oggettive difficoltà operative imposte dai decreti in stato di emergenza. Testimonianza ottimistica e ostinata del voler continuare a fare concerti e, per quanto adempibile, dal vivo, facendo suonare i musicisti, per interpretare senza compromessi il ruolo di servizio culturale pubblico a favore della comunità che altre realtà musicali parimenti sostenute pubblicamente hanno praticato con minore tempismo, continuità e tenacia". 

"Accogliamo la notizia del Premio Abbiati con gioia e riconoscenza", il commento del direttore generale e artistico dei Pomeriggi Musicali, Maurizio Salerno, che ha aggiunto: "L’occasione della riapertura dello scorso giugno è stata toccante per tutti, per noi e per il pubblico. Un’emozione fortissima quella di riascoltare la musica dal vivo, dopo un momento difficile, come lo sarà fra qualche settimana, quando potremo di nuovo riaprire le porte sperando di non chiuderle più. Con le Stagioni di Vivaldi volevamo ribadire, senza iniziative faraoniche, la centralità della musica nella vita di tutti e il valore etico e civile della nostra vocazione istituzionale. Da quel concerto, replicato altre dieci volte a Milano e nei luoghi più simbolici della pandemia, non ci siamo più fermati, offrendo concerti dal vivo sino a quando è stato possibile e poi on line, confermando integralmente la stagione annunciata e salvaguardando gli impegni presi con solisti e direttori. All’Orchestra, a Stefano Montanari, all’intera Fondazione I Pomeriggi Musicali e a tutti coloro che hanno collaborato a quella ormai 'mitica' notte di musica - ha concluso - va il mio ringraziamento più sincero; agli altri premiati le più vive congratulazioni".

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