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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Crescenzago / Via Francesco Brambilla

Milano, arriva un presepe con una famiglia di profughi sul gommone

L'allestimento, davanti alla Casa della Carità, porta la scritta "per loro non c'era posto"

Maria, Giuseppe e Gesù bambino invece di essere nella tradizionale stalla si trovano su un gommone circondato dalle onde del mare. Questo il presepe allestito dalla Casa della Carità di via Brambilla. A dividere lo spettatore dalla sacra famiglia un filo spinato e un chiaro messaggio: "Per loro non c'era posto". Nelle acque blu tante mani che spuntano, per ricordare tutte le persone che hanno perso la vita cercando di arrivare in Europa.

Le critiche

A scagliarsi contro questa versione del presepe è stata la consigliera comunale e regionale del Gruppo Misto Silvia Sardone, che l'ha definita 'immigrazionista' e 'ideologica'. "È solo l'ultima trovata per fare becera propaganda di sinistra. - ha commentato la consigliera - È l'ennesimo tentativo per oscurare le nostre tradizioni, la nostra storia, la nostra cultura e i nostri valori con messaggi distorti".

La risposta

La Casa della carità, invece, ha spiegato sulla sua pagina Facebook che l'allestimento è "ispirato al Vangelo di Luca e in particolare al verso 'Per loro non c'era posto', che si riferisce alla circostanza per cui Maria e Giuseppe non erano stati accolti nell'albergo dove cercavano riparo per fare nascere il bambino.

Don Virginio Colmegna, presidente della Casa della carità, ha affermato: "Siamo convinti che la Natività sia una storia di straordinaria contemporaneità, che continua a parlare al nostro presente. Per questo, nel Presepe allestito all'esterno, abbiamo ripreso la frase del Vangelo di Luca, per riflettere su quanto accaduto a Maria e Giuseppe, che in cerca di un riparo per la notte, si sono sentiti rispondere ogni volta che per loro posto non ce n'era".

L'idea di sostituire l'asinello con un gommone, spiega un'operatrice della Casa, "è nata mesi fa, dopo la vicenda della nave Aquarius, che per giorni e giorni, dopo il no dell’Italia, ha girovagato da un porto all’altro per trovare un approdo in un paese europeo che accogliesse i migranti salvati dal naufragio”.

“Sappiamo di aver scelto un’immagine molto forte per un Presepe - spiega Iole - ma è quello che hanno vissuto Maria e Giuseppe, che alla loro richiesta di aiuto, si sono sentiti rispondere no da tutti. Lo stesso no che è detto oggi a quell’umanità bisognosa che bussa alle nostre porte”.

  

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