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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Loreto / Via Beroldo

Striscione con Meloni e Valditara a testa in giù: la lettera del preside (applaudito dal ministro)

Le parole del preside del liceo Carducci di Milano, dove sabato sono apparse le foto capovolte di Meloni e Valditara

"Un gesto, certo di qualche isolato, ma brutale, brutto, violento, pesante". Con queste parole il preside del liceo Carducci di Milano, Andrea Di Mario, ha condannato il blitz messo a segno sabato mattina davanti alla scuola di via Beroldo, dove sono state affisse le foto capovolte del presidente del consiglio Giorgia Meloni e del ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, accompagnate dallo striscione "ma quale merito, la vostra è violenza". 

Le immagini hanno provocato sdegno bipartisan - anche i partiti di minoranza hanno mostrato la loro solidarietà al governo - e il dirigente scolastico non si è tirato indietro. "Sono innanzitutto dispiaciuto per le figure istituzionali coinvolte, sono dispiaciuto anche per tutti gli studenti del liceo, che hanno dovuto assistere a questo spettacolo misero mentre entravano a scuola, come ogni giorno. Siamo tutti dispiaciuti perché non ci riconosciamo in questo linguaggio, in questi modi che sono per noi completamente inediti e preoccupanti e che rifiutiamo", ha scritto in una nota rivolta ai ragazzi, ai genitori e a tutto il personale scolastico. 

"Gli studenti del liceo immediatamente si sono dissociati tramite i loro rappresentanti e la comunità scolastica tutta, studenti, docenti, non docenti, ex studenti - di tutte le età - condanna nel modo più netto l'atto di intimidazione avvenuto. II liceo Classico Statale "Giosuè Carducci' di Milano è da sempre e sempre più uno spazio plurimo, aperto, pacifico: democratico. Oggi abbiamo ricevuto un danno, doloroso, rispetto a tutto quello che in questa scuola si sta facendo e non vogliamo che i nostri studenti siano vittima di un circuito, banale, che banalizza la stessa lettura della realtà", ha proseguito il preside. "Continueremo come sempre e sempre più a promuovere i valori della democrazia, della tolleranza e del pluralismo indicati nella Costituzione, mantenendo sempre spalancata la porta del dialogo educativo, anche con chi, come in questo caso, eventualmente se ne è discostato, fermo restando l'impegno a cercare di individuare e perseguire le responsabilità del gesto. In questa scuola si insegnano in modo rigoroso le materie di studio, ma, dico sempre che il Carducci è anche una scuola di politica, perché qui gli studenti hanno la possibilità di apprendere a praticare il culto della rappresentanza, del confronto, anche alla pari fra docenti e studenti, nella Commissione paritetica. Vogliamo farlo insieme, imparando, creando forme nuove, senza rimanere incagliati in linguaggi vecchi, logori e cupi, che alzano muri. Il carducciano è rigoroso e non accetta la logica da curva violenta", ha assicurato Di Mario. 

"La politica è passione, coraggio - rispetto assoluto - ma soprattutto preparazione, capacità di informarsi e argomentare, oltre lo slogan e anche oltre la retorica. Siamo il liceo Classico più popoloso di Milano e della Città metropolitana, siamo il liceo di Piazzale Loreto, un luogo dove si sono consumate atrocità bestiali, uccisioni, sangue su sangue, vilipendio. II Carducci c'era già, dal 1932, il cosiddetto "liceo moderno". Si dovrebbe essere moderni e saper guardare al futuro, anche di questa stessa piazza, riprogettarla, perché non vi si respira, si muore sotto un camion andando in bicicletta. Questi sono gli argomenti. Sono argomenti le azioni per rendere sempre migliore la scuola pubblica, per i suoi studenti, in un contesto globale, che sappia anche tener conto che in altre parti del mondo bambine e ragazze vengono avvelenate col gas quando vanno a scuola. Questi sono argomenti", ha ribadito il dirigente scolastico. 

"Negli ultimi tempi via Beroldo è diventata una specie di teatrino di pochi anonimi che nottetempo la imbrattano di slogan. La strada sta per essere chiusa al traffico per diventare "strada scolastica" e c'è in progetto di arredarla e anche dipingerla, assieme agli studenti. Vogliamo e dobbiamo difendere questo fare, questo agire da cittadini, questo nostro spazio comune. È un'occasione da non perdere. Scrive un nostro ex studente: "Posso solo immaginare gli umori dopo i cartelli e le notizie". Sono sicuro che i ragazzi non c'entrino nulla. So anche che con il dialogo comunque riuscirete a far emergere tutti i possibili disagi che gli studenti sentono, come già avete avuto modo di dimostrare in passato. I titoli dei giornali che parlano di "liceo Carducci" quando i cartelli sono di fronte al liceo, su un altro edificio, gettano una luce un po' poco nobile ma... Davvero, io sono certo che ragazzi e genitori capiranno la qualità dell'ambiente, delle persone e delle proposte. Vedranno chiaramente che questa è ed è sempre stata la cifra distintiva del nostro Liceo. Meritiamocelo", ha concluso il preside. 

Lo stesso preside che domenica mattina ha ricevuto anche il sostegno del ministro Valditara. "Complimenti ad un preside coraggioso, consapevole del suo alto ruolo istituzionale", ha twittato l'esponente del governo Meloni, condividendo sui social la lettera del dirigente scolastico. 

Il tweet di Valditara sul preside del Carducci

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