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Continua la protesta degli studenti in Regione: "Fontana non ci capisce"

Un altro presidio sotto Palazzo Lombardia si è tenuto nella giornata di giovedì 17 dicembre

Non si placa l'ira degli studenti lombardi che anche giovedì 17 dicembre hanno dato vita a un flash mob sotto Palazzo Lombardia per chiedere - una volta di più - che le scuole vengano riaperte. Dopo l'annuncio della riapertura, prevista il 7 gennaio, visto il clima di incertezza che accompagna le feste natalizie, infatti, i ragazzi hanno voluto portare l'attenzione sul tema della riapertura degli istituti superiori e professionali. 

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Secondo i giovani di Studenti Presenti l'incontro di mercoledì con il governatore lombardo Attilio Fontana non è stato affatto proficuo e le problematiche delle scuole sono molto lontane dall'essere risolte. L'idea dei ragazzi è che saranno loro a pagare il prezzo degli assembramenti altrui, con gli istituti che forse rimarranno ancora chiusi mentre ristoranti e negozi hanno potuto tornare in attività.

Le richieste degli studenti sono quelle già avanzate ormai da mesi: il potenziamento immediato di spazi, trasporti pubblici e il monitoraggio sanitario per garantire l’apertura di tutte le scuole in sicurezza e restituire il diritto all’istruzione a "ragazze e ragazzi dimenticati a casa da febbraio 2020 dal Governo", come scrive Comitato priorità alla scuola di Milano.

"Abbiamo richiesto al governatore una garanzia sulla riapertura della scuola - si legge in una nota di Studenti Presenti -. Per tutta risposta ci è stato detto che sì, certo, la scuola è la prima delle priorità e tutto quel che si sta facendo è per garantirne la riapertura, ma bisogna vedere come andranno i contagi e ascoltare i pareri dei membri del Cts se diranno che la scuola si dovrà chiudere". Sempre Fontana, però, mettono in luce i ragazzi "si è duramente opposto a qualsiasi tipo di ulteriore restrizione durante le vacanze, nonostante l'opinione comune di tutto il Cts".
 

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