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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Verità su Rsa lombarde": il presidio

Sindacati e associazioni davanti alla prefettura nel pomeriggio di mercoledì 30 marzo

Comitati parenti, associazioni e sindacati insieme per chiedere "verità e giustizia sulle Rsa lombarde". Presidio nel pomeriggio di mercoledì 30 marzo davanti alla Prefettura di Milano.

L'iniziativa, organizzata dal Comitato nazionale che riunisce parenti delle vittime, associazioni e lavoratori delle Rsa, nasce per portare l'attenzione sulla gestione di queste strutture durante la pandemia e chiedere un intervento per risolvere problematiche che erano già presenti prima dell'arrivo del virus. La questione delle Rsa - spiegano da Usb - è molto complessa e nasce ancora prima della pandemia, vedendo il sistema socio assistenziale spesso in mano a privati e la presenza di numerosi lavoratori precari. 

"L'Usb ha ben chiaro come la tragedia delle Rsa, nelle quali la pandemia ha prodotto, secondo i nostri calcoli, 13mila morti, è fortemente legata alla strutturazione del sistema socio-assistenziale regionale, ormai totalmente basato su privatizzazioni, precariato ed appalti: tre elementi fortemente e drammaticamente correlati e che hanno contribuito all'esito tragico della pandemia - afferma Pietro Cusimano di Usb -. Adesso sta alle istituzioni trovare un rimedio ma i segnali che arrivano dall'assessorato al Welfare, dall'Ats e persino dal Tribunale non sono assolutamente incoraggianti perché vanno evidentemente in una direzione opposta e che sicuramente non sembra agevolare la richiesta di verità e gustizia per le morti nelle Rsa. Noi ci stiamo battendo perché, invece, ciò avvenga".

Il timore di sindacati e associazioni è che molti degli esposti presentati in procura vengano archiviati, come accaduto nel caso dell'inchiesta sulle tante morti al Trivulzio, per la quale la procura milanese aveva chiesto archiviazione sostenendo che non fosse possibile tracciare il percorso dell'infezione da covid "dall'ingresso nella struttura alla diffusione nei diversi reparti". Secondo i sindacati sono state "nascoste responsabilità gravi delle istituzioni, dell'assessorato alla sanità, ma anche e soprattutto dall'Ats, che avrebbe dovuto raccogliere le tante segnalazioni che arrivavano". Lo scorso ottobre una ricerca di Amnesty International aveva messo in luce come, in questo quadro, a rimetterci fossero stati i lavoratori delle Rsa, poiché "operatrici e operatori sanitari e sociosanitari impiegati nelle strutture residenziali per anziani che avevano segnalato le precarie e insicure condizioni di lavoro durante la pandemia da Covid-19" erano stati messi a tacere attraverso "procedimenti disciplinari iniqui" e "ritorsioni da parte dei datori di lavoro".

Operatrici e operatori sanitari e sociosanitari delle strutture residenziali sono stati in prima linea nella lotta contro la pandemia da Covid-19 e sono stati elogiati dal governo italiano per il duro lavoro svolto in condizioni terribili - aveva affermato Marco Perolini, ricercatore di Amnesty Internationale Europa occidentale -. Tuttavia, queste stesse persone sono state ridotte al silenzio dai loro datori di lavoro quando hanno cercato di esprimere preoccupazione sul trattamento degli ospiti anziani e sulla propria sicurezza”.

Il prossimo appuntamento che il Comitato nazionale dà ai cittadini è l'11 aprile, quando i suoi rappresentanti si raduneranno davanti al Tribunale di Milano, in occasione dell'udienza per il ricorso contro la richiesta di archiviazione per le morti al Trivulzio.

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