Niente prof, alunni a casa, orari ridotti: per le scuole di Milano il lockdown non è mai finito
Cinquanta sindaci scrivono all'ufficio scolastico per chiedere le nuove assegnazioni
Cattedre vuote, studenti costretti a restare a casa, dirigenti obbligati - dopo mesi di chiusura - a proseguire con l'orario ridotto perché il personale non c'è. Per le scuole di Milano e del resto della Lombardia il lockdown sembra non essere mai finito. Dopo i guai per l'emergenza covid, che ha di fatto "tagliato" l'anno scolastico a febbraio scorso, adesso le famiglie e gli studenti si trovano a fare i conti con i soliti problemi, che ora però pesano ancora di più.
Così mercoledì sera cinquanta sindaci del centrosinistra di Milano Metropolitana hanno firmato un appello rivolto a Marco Bussetti, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Milano, per denunciare "i ritardi nella pubblicazione delle graduatorie del personale docente e, a tutt’oggi, le mancate assegnazioni di cattedre nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado che stanno impedendo una regolare partenza delle attività didattiche".
"Come sindaci della Città metropolitana di Milano sentiamo la necessità di esprimerLe la nostra profonda preoccupazione per la difficile situazione che le scuole milanesi stanno vivendo in questa ripresa d’anno scolastico, dopo l’emergenza Covid. I ritardi nella pubblicazione delle graduatorie del personale docente e, a tutt’oggi, le mancate assegnazioni di cattedre stanno – di fatto – impedendo una regolare partenza delle attività didattiche e rappresentano un pessimo segnale per la ripresa che le nostre comunità – e in particolar modo i bambini e i ragazzi – hanno atteso tanto tempo, dopo mesi di lockdown", hanno messo nero su bianco i primi cittadini.
"Di fatto, le nostre scuole, sono costrette a proporre agli studenti e alle famiglie orari ridotti e, in molti casi, a sospendere le attività di refezione scolastica e di servizi come il pre e post scuola. Particolare preoccupazione riguarda gli studenti con sostegno che in molti casi – a causa della mancata nomina dei loro insegnanti – restano lontani dalle aule e sono così privati del pieno diritto all’istruzione. In questi giorni, come sindaci, stiamo ascoltando il disagio e, spesso, la rabbia delle nostre comunità, espressa in modo particolare dai dirigenti scolastici, dai docenti, dalle famiglie e dalle associazioni di categoria", hanno proseguito.
"È una situazione che non possiamo accettare e che sentiamo il dovere di porre alla Sua attenzione, affinché l’Ufficio Scolastico Territoriale di Milano possa intervenire rapidamente".
"Infatti, nonostante in queste ore si sia iniziato a procedere con alcune assegnazioni di cattedre per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, tutto è ancora fermo per le scuole secondarie di primo e secondo grado - hanno denunciato -. Le chiediamo che non ci siano ulteriori rinvii nelle assegnazioni e di avere tempi certi per le nomine del personale docente. Sarebbe altrettanto auspicabile che, in attesa del completamento delle procedure di nomina - rese quest’anno particolarmente lunghe dai numerosi pensionamenti del personale docente, dagli errori nella pubblicazione delle nuove graduatorie, dalle carenze croniche che la scuola si trascina da anni e dalla necessità di insegnanti aggiuntivi per gestire la crisi sanitaria - siano messe a disposizione dei dirigenti scolatici le graduatorie aggiornate, in modo che si possano procedere quantomeno con le nomine provvisorie", hanno auspicato i sindaci.
"Siamo certi di condividere con Lei l’assoluta convinzione che la scuola rappresenti il cuore delle nostre comunità, oltre che essere lo strumento principale per la costruzione del futuro del nostro Paese. Per queste ragioni non abbiamo dubbi - hanno concluso - che le nostre parole non saranno da Lei inascoltate".