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Dove potrebbero essere ospitati i profughi afghani in arrivo a Milano

L'assessore Scavuzzo: "Prosegue l'identificazione dei luoghi, siamo al lavoro"

Obiettivo farsi trovare pronti. Il comune di Milano continua a lavorare per cercare di fare la propria parte nell'emergenza in corso in Afghanistan, Paese che negli ultimi giorni è tornato in mano ai talebani, con migliaia e migliaia di profughi in fuga

Nei giorni scorsi, una 50ina di donne e uomini sono già arrivati in città ma è evidente che i flussi che le autorità si attendono saranno maggiori, anche perché le varie forze Nato - compresa l'Italia - hanno promesso che saranno portati fuori dal Paese tutti coloro che negli ultimi venti anni hanno collaborato con l'esercito americano e gli alleati. 

Le attiviste della onlus milanese picchiate dai talebani

A fare il punto della situazione, martedì, è stata l'assessore alla sicurezza di palazzo Marino, Anna Scavuzzo, che insieme all'assessore alle politiche sociali, Gabriele Rabaiotti, ha incontrato alcuni enti del terzo settore, da "Emeergency a Fondazione Umberto Veronesi passando per Caritas Ambrosiana, Comunità di Sant’Egidio, Fondazione Progetto Arca Onlus, Fondazione Exodus di Don Antonio Mazzi, Aoi , Icei, Acra, WeWorld Onlus, Fondazione Pangea Onlus e Farsi Prossimo Onlus".

Insieme agli incontri con le associazioni che hanno manifestato la loro disponibilità, "prosegue l’identificazione di luoghi del comune di Milano che potranno essere utili per l’accoglienza in questa prima fase emergenziale". Al vaglio, ha fatto sapere la stessa Scavuzzo, "tra gli altri, la ex scuola di Chiaravalle, la palestra di via Aldini e la struttura di viale Fulvio Testi, queste ultime già utilizzate durante il Piano freddo". 

Le famiglie che offrono casa loro alle donne in fuga dall'Afghanistan

Un altro passo fondamentale sarà capire come "incanalare in un sistema ordinato ed efficace le tante disponibilità che stanno arrivando in questi giorni da parte di singole persone, famiglie e realtà associative", ha sottolineato la vicesindaco.

"Prosegue anche il confronto costante con la Prefettura di Milano, in attesa che dal coordinamento nazionale si chiarisca la gestione dei futuri flussi che potranno interessare la città", ha concluso la Scavuzzo. 

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