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Che fine ha fatto il prolungamento della metro M5?

L'arrivo della metropolitana a Monza era previsto per il 2026, sulla carta

Nel 2018 sembrava ormai cosa fatta. C'erano i progetti e anche i fondi. Ma poi del cantiere per il prolungamento della M5 da Milano a Monza non si è più parlato. E l'emergenza sanitaria ha ulteriormente rallentato l'avvio dei lavori di un’infrastruttura che da tempo i cittadini, non solo monzesi, attendono. 

A sollevare nuovamente l'attenzione sul progetto che non è ancora partito è l'associazione Hq Monza. "La realizzazione della M5 lilla da Bignami al nord di Monza è al palo, con un ritardo inspiegabile, e sui tempi non si sa nulla - spiegano in un comunicato stampa -. Parliamo di un progetto che dispone di 1 miliardo e 250 milioni di euro già stanziati da Stato, regione e comuni, una linea di trasporto pubblico urgente e indispensabile, anche per ragioni ambientali e di qualità della vita".

Secondo il cronoprogramma, la lilla a Monza doveva essere pronta per il 2026, giusto in tempo per le Olimpiadi invernali. Entro il novembre 2021 si attendeva il via libera al progetto definitivo con approvazione della valutazione di impatto ambientale, Via, e la validazione del Paur, il provvedimento autorizzatorio unico regionale. A gennaio di quest'anno - da tabella di mercia - ci sarebbe stata la gara d'appalto e poi il via i lavori. All'epoca si diceva che il progetto avrebbe usufruito di una corsia preferenziale per accelerare l'iter burocratico. Ma il cronoprogramma è rimasto fermo al palo, esattamente ad ormai quattro anni fa, al progetto preliminare datato 2018. Impossibile il taglio del nastro per le Olimpiadi del 2026: il cantiere dura 5 anni, ma prima c'è tutta la fase preliminare che è ancora ferma. 

"Se insistete, qualche addetto ai lavori più disponibile risponde in via ufficiosa che la 'colpa' è dei comuni, che hanno chiesto variazioni al progetto preliminare - riferisce l'associazione Hq Monza - Come Monza, che ha domandato modifiche al deposito treni previsto in zona Bettola e alla stazione terminale polo istituzionale, vicino alla sede della Provincia e della questura. Danno a intendere che i comuni avrebbero 'pretese', quando in realtà si tratta di rimediare ad errori e incongruenze del progetto preliminare, non certo di ottenere chissà quali vantaggi o migliorie".

Isabella Tavazzi, portavoce dell'associazione, chiede urgenti chiarimenti e trasparenza: "In questi giorni viene data grande evidenza ad altri progetti ancora in fase preliminare, come il prolungamento della M2 sino a Vimercate, quello della M1 sino a Baggio, quello della M4 sino a Segrate. Tutti utili e tutti essenziali, siamo i primi a dirlo. Ma in questo modo, bisogna saperlo, stanno solo aumentando il fumo a danno della sostanza, se persino un progetto del 2018 interamente finanziato, quello della M5 sino al nord di Monza, resta sospeso senza soluzione nel limbo fumoso della burocrazia. Piantatela di promettere e di tirare righe colorate sulla carta e - il suo appello - concludete piuttosto le cose concrete possibili, veramente i cittadini non ne possono più”.
 

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