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Venerdì, 29 Marzo 2024
Attualità Porta Venezia / Corso Buenos Aires

I manifestanti che bruciano le bollette fuori dall'Eni a Milano

La protesta in corso Buenos Aires: "Guerra e crisi noi non le paghiamo"

Fuoco e rabbia. Protesta del sindacato Usb a Milano, con i manifestanti che lunedì pomeriggio hanno bruciato delle bollette fuori dall'Eni store di corso Buenos Aires. Gli attivisti hanno poi sfilato fino alla sede di Arera, l'autorità di regolazione per energia reti e ambiente, esponendo lo striscione "Carovita e carobollette, la vostra guerra e la vostra crisi noi non le paghiamo". 

"Eni, come altre società, faceva parte di un patrimonio pubblico che oggi è stato smembrato e non c'è più: vogliamo rimarcare come lo Stato italiano non riesce più a esercitare un ruolo nel controllo dei prezzi ma è in balia dei mercati, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti", ha attaccato il portavoce Usb Lombardia, Pietro Cusimano.

Il sindacato ha chiesto anche di "prendere una posizione sulla guerra che sia favorevole ai cittadini, smettere di mandare armi e far sì che l'Europa sia un soggetto portatore di pace che metta in campo delle trattative senza alimentare una sola parte". E ancora "che lo Stato torni ad avere un ruolo nei settori strategici: oggi il problema è l'energia ma non è l'unico. Si pensi a trasporti, comunicazioni e sanità". 

È necessario, ha proseguito Cusimano, "tornare a investire in questi settori, per sottrarsi alle stravaganze del mercato, nazionalizzando le aziende che vi operano". E da Usb sono arrivate anche delle proposte: "La prima soluzione da mettere in atto è predisporre dei fondi a supporto delle famiglie e delle imprese". Arrivati in piazza Cavour, i manifestanti hanno chiesto Ad Arera di "farsi portavoce per mettere in campo situazioni durevoli ed efficaci per proteggere i salari dal carovita". 

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