rotate-mobile
Attualità Crescenzago / Via Privata Antonio Meucci

"Basta cemento": la protesta di Fridays for Future al cantiere di Crescenzago

"Stop al consumo di suolo e alla speculazione edilizia a Milano", chiedono gli attivisti

"Basta cemento, stop al consumo di suolo e alla speculazione edilizia". Sono queste le richieste al centro della protesta che martedì sera ha visto protagonista Fridays for Future al cantiere di via Meucci, zona Crescenzago, quartiere periferico a nord est di Milano.

"Nella Milano di Sala cemento sul 'parco' e svendita della casa pubblica"

"Oggi ci siamo trovati in assemblea a Casa Crescenzago - spiegano gli attivisti di Fff -, uno spazio vissuto dagli abitanti del quartiere, dai comitati e dalle associazioni, per portare la nostra complicitá e solidarietá rispetto all'ennesima opera di cementificazione selvaggia che il comune di Milano sta portando avanti a discapito del quartiere Crescenzago. Il cantiere è illegittimo e si deve subito fermare. Casa Crescenzago non si tocca!".

Il presidio dei giovani di Fridays for Future si inserisce all'interno delle diverse iniziative di protesta, tra cui la manifestazione di sabato 11 novembre, con cui gli abitanti di Crescenzago stanno cercando sia di fermare il cantiere che presto trasformetà l'ultimo triangolo di verde, tra via Meucci e via Adriano, nell'ennesimo palazzo sia di evitare che la privatizzazione metta a rischio il futuro del centro di quartiere, Casa Crescenzago.

Casa Crescenzago e il giardino all'angolo tra via Meucci e via Adriano (foto Dragotto/MilanoToday)

"Non sono bastati anni di manifestazioni e di raccolta firme con cui i cittadini di Crescenzago, quartiere di bellezze storiche, purtroppo offuscate dall'inquinamento e dal traffico, a fare desistere dal costruire l'ennesimo palazzo - si leggeva in una nota firmata da Casa Crescenzago - Comitato Cittadini Crescenzago, Abitanti di Via Padova e dintorni e Ortiste del quartiere -. Si tratta dell’area di via Meucci, destinata a verde dal Piano Regolatore del 1980, che doveva diventare una piazza nel verde e invece è finita a Uniabita, aderente alla Lega Coop Lombardia, che ha iniziato i lavori abbattendo l'antico muro di valore storico e culturale, sul Naviglio Martesana".

"La richiesta di una piazza pubblica - avevano continuato le associazioni di zona - era stata votata e approvata all’unanimità dal Consiglio di
Zona (ora Municipio 2) ed era divenuta anche oggetto di un progetto premiato nel 2000 dallo stesso Comune di Milano che non lo realizzò. Le diverse amministrazioni non hanno mai risposto alle richieste dei cittadini e delle associazioni presenti sul territorio, non hanno mai avviato una permuta per salvare uno degli ultimi fazzoletti di verde di una città ad alto tasso di edificazione".

La vertenza

Casa Crescenzago, palazzo ottocentesco in piazza Costantino oggi sede di otto associazioni tra cui Anpi, Legambiente e il Corpo Musicale, era stata svenduta a privati attraverso un'asta pubblica lo scorso maggio. E a oggi non è ancora noto il destino di quello che fino a oggi era rimasto un bene pubblico. Nel frattempo all'angolo tra via Meucci e via Adriano, nell'ultimo lembo di verde della zona (di circa 10mila metri quadri), sono partiti i lavori per costruire un altro edificio, invece di realizzare il parco che i cittadini chiedono da anni e anni.

"L’amministrazione Sala  procede come un carro armato con la devastante politica di cementificazione e di svendita del patrimonio pubblico", aveva denunciato Giuseppe Natale, presidente della sezione locale dell'Anpi e coordinatore della Casa. Tra la stessa via Meucci e il Naviglio Martesana sono già due gli edifici in costruzione (mentre un terzo è già stato realizzato in via Berra). Il tutto in netto contrasto con le promesse 'green' del sindaco Beppe Sala, oltre che con la palese necessità di arrestate il consumo di suolo in una città dove, per colpa dell'urbanizzazione selvaggia vissuta negli ultimi decenni, gli abitanti patiscono una mancanza cronica di spazi verdi pubblici, vegetazione e, di conseguenza, ossigeno. Inquietante, a questo proposito, la statistica pubblicata lo scorso maggio dagli attivisti di Cittadini per l'aria: ogni anno, veniva denunciato, 1500 milanesi muoiono per colpa del biossido d'azoto.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Basta cemento": la protesta di Fridays for Future al cantiere di Crescenzago

MilanoToday è in caricamento