rotate-mobile
Attualità Duomo / Via Pantano, 9

Milano, catena di donne chiude Confindustria: "Se noi ci fermiamo, il vostro profitto si azzera"

Protesta delle attiviste di Non una di meno fuori da Assolombarda in vista dell'8 marzo

Fumogeni, cori, cartelli, coriandoli e una vera e propria catena umana. Blitz femminista mercoledì pomeriggio all'Assolombarda, che è stata simbolicamente chiusa da decine di manifestanti che hanno così voluto lanciare la loro mobilitazione in vista dell'8 marzo, giornata della festa della donna. 

"Il messaggio è chiaro, se le donne si fermano, il profitto degli industriali si azzera. Se le nostre vite non valgono, #lottomarzo scioperiamo", hanno spiegato da 'Non una di meno', tra i gruppi più attivi in città per la difesa dei diritti delle donne. 

Le manifestanti e i manifestanti hanno "circondato" l'ingresso della struttura di via Pantano e hanno esposto una serie di cartelli: "Solo a dicembre in 101mila hanno perso il lavoro, 99mila sono donne", "una donna su due ha un carico di lavoro di oltre 60 ore settimanali". O ancora: "Zona fucsia, salute, reddito e fuoriuscita dalla violenza". "Ecco perché ci prepariamo allo sciopero dell'8 marzo. Abbiamo sentito le testimonianze di giovani precarie, lavoratrici migranti impiegate nei lavori di cura, donne che sul posto di lavoro subiscono molestie e discriminazioni, che hanno perso il lavoro nell'ultimo anno. I dati si sono incarnati, la violenza delle statistiche pesa sulle nostre vite reali", hanno proseguito da 'Non una di meno'.

"Confindustria e i grandi capitali sfruttano i nostri corpi e le nostre vite: siamo definite 'essenziali', ma lo siamo davvero finché necessarie alla produzione e al profitto. 'Essenziali', ma sottopagate, sfruttate, molestate e 'sacrificabili' appena si smette di essere considerate abbastanza produttive - hanno recriminato le donne -. Lo sciopero de #lottomarzo precederà di poche settimane la scadenza del blocco dei licenziamenti: vogliamo una patrimoniale sui grandi capitali, sui redditi dei grossi imprenditori e sui grandi patrimoni, per garantire - hanno concluso - reddito di autodeterminazione per la fuoriuscita dalla violenza e reddito minimo universale, la garanzia del diritto alla salute, all'istruzione e alla vita degna".

Foto - Un momento della protesta

protesta donne assolombarda-2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Milano, catena di donne chiude Confindustria: "Se noi ci fermiamo, il vostro profitto si azzera"

MilanoToday è in caricamento