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Milano, ecco lo psicologo di quartiere: bullismo e dipendenze tra i maggiori problemi

Il servizio è stato messo a punto dall'Ordine degli Psicologi lombardi insieme al comune

Uno psicologo in ogni quartiere, pronto a raccogliere le esigenze delle persone e delle famiglie, e orientare i cittadini alle soluzioni presenti in città: è questo l'obiettivo del servizio che l'Ordine degli Psicologi della Lombardia ha progettato insieme al Comune di Milano e i suoi nove Municipi.

In ogni quartiere, negli spazi WeMi del Municipio di riferimento, è disponibile un professionista selezionato dall'Ordine, a cui le persone possono rivolgersi gratuitamente per parlare sia di problemi personali, sia di questioni riguardanti la comunità. Dai rapporti famigliari alle relazioni di vicinato, dalle dipendenze alla tutela dell'infanzia e dell'adolescenza, dal bullismo alle violenze di genere, il compito dello psicologo di quartiere sarà quello di dare un primo ascolto competente e indirizzare il cittadino alle strutture e le soluzioni che il territorio offre a livello locale, potenziando in questo modo le reti di presa in carico.

"Abbiamo costruito il progetto dello psicologo di quartiere - spiega Riccardo Bettiga, Presidente dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia - in stretta collaborazione con l'Assessorato alle Politiche sociali, Salute e Diritti e la Direzione Municipi del Comune di Milano, dando seguito alle esperienze di presenza sul territorio che abbiamo avviato dal 2015 in poi. Ci siamo dati l'obiettivo - continua - di portare la psicologia nel cuore del tessuto urbano, dentro i quartieri e tra la gente, mettendo la nostra professione al servizio di una città sempre più resiliente e attenta al benessere di chi la vive".

Dal 2015 a oggi, attraverso diversi progetti sperimentali di presenza attiva nei quartieri della città, denominati Expo-Zone 2015 e Psicologi in Zona, l'Ordine ha incontrato quasi 7 mila cittadini, indagando e accogliendo i bisogni più sentiti. A fronte di una crescente richiesta di sostegno nelle relazioni tra genitori e figli, a preoccupare è ad esempio il bullismo, su cui chiedono un intervento il 19% dei milanesi intervistati dall'Ordine e, soprattutto, i residenti dei Municipi 5 (32% dei rispondenti), 7 (29%), 8 (36%) e 9 (24%). 

Nell'ultimo anno è emersa anche la necessità di intervenire sulle nuove forme di dipendenza, in particolare nei Municipi 4 e 8 (rispettivamente 25% e 33% degli intervistati), e supportare bambini e ragazzi che soffrono di disturbi dell'apprendimento, problematica segnalata con maggior frequenza nei Municipi 2 e 6 (26% e 14%). Stress lavorativo, ansia e attacchi di panico sono tra le problematiche più citate nei Municipi 1 e 3 (9% e 12%), mentre le violenze di genere sembrano turbare di più i cittadinidei Municipi 6, 8 e 9 (12%, 14%, 11%). Le difficoltà di integrazione sono segnalate soprattutto nei Municipi 4 e 5 (11% e 8%), mentre l'invecchiamento viene indicato come area di specifica attenzione nei Municipi 1, 5 e 9 (9%, 20%, 15%).

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