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Torna l'ora legale, scatta il cambio: ecco quando spostare le lancette

Nel mese di marzo gli italiani dovranno cambiare l'orario: tra le 2 e le 3 di notte di domenica 29 bisognerà spostare le lancette. Dall'abolizione agli effetti: cosa c'è da sapere

Domenica 29 marzo 2020 torna l'ora legale: le lancette andranno spostate in avanti, dalle 2 alle 3: quel giorno dormiremo un'ora in meno, ma avranno inizio le giornate più lunghe. Lo scorso anno si era parlato dei abolire il cambio tra ora solare e ora legale, ma l'Italia ha rifiutato, inviando a Bruxelles una richiesta formale per mantenere intatta la situazione attuale, senza variazioni. Il governo Conte bis non ha presentato modifiche al documento. Questo vuol dire che tutto rimarrà inalterato, almeno fino ad un contrordine. L'Ue ha abolito l'obbligo di spostare le lancette a partire dal 2021, con i Paesi che potranno scegliere in autonomia il proprio fuso orario. 

Ora legale: che cos'è e a che cosa serve

Ora legale, a che cosa serve: l'idea di spostare le lancette avanti in primavera per sfruttare le ore di luce estive viene spesso attribuita a Benjamin Franklin per un articolo satirico pubblicato sul quotidiano francese 'Journal de Paris' nel 1784 riguardante il risparmio energetico. La maggioranza degli storici ritiene che il primo ad aver teorizzato l'ora legale sia stato il biologo George Vernon Hudson che nel 1895, alla Royal Society della Nuova Zelanda, propose di spostare le lancette dell'orologio in avanti durante l'estate per usufruire di ore di luce in più.

Solo nel 1907 però il costruttore inglese William Willet la propose come soluzione alla crisi energetica europea durante la Prima guerra mondiale. Dal 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera, molti Paesi fecero lo stesso a seguire. Dal 2001 in tutti i Paesi dell'Unione europea l'ora legale inizia l'ultima domenica di marzo e termina l'ultima domenica di ottobre. In Italia l'ora legale è in vigore dal 1966. In precedenza era stata usata per la prima volta nel 1916. Dopo essere stata abolita e riconfermata diverse volte, è stata definitivamente adottata dal nostro Paese con una legge del 1965, in un periodo in cui il fabbisogno energetico era un problema stringente.

Cambio ora: consigli per adattarsi in fretta

Il fisico delle persone impiega alcuni giorni ad adattarsi al cambio dell'ora, a causa dell'orologio biologico, legato ai ritmi circadiani, i quali si trovano in difficoltà quando avvengono cambiamenti improvvisi come quelli provocati dal passaggio dall’ora estiva a quella invernale. In questo caso stanchezza, irritabilità, perdita di concentrazione e produttività sul lavoro, nausea e inappetenza sono sintomi comuni che non richiedono l’assunzione di farmaci.

Un buon consiglio per permettere all'organismo di adattarsi è quello di posticipare leggermente e gradualmente, ad esempio di un quarto d’ora, gli orari dei pasti e il momento di andare a letto. Altro suggerimento. Da domenica può essere molto, molto utile fare un po' di movimento nel pomeriggio e passare tempo all'aria aperta per esporsi alla luce, per mandare al corpo il segnale che è ancora presto per andare a coricarsi. Evitare di cedere troppo presto al sonno per far sì che non ci si risvegli quando il mattino è ancora lontano.
 

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