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L'antenna della Rai potrebbe diventare un monumento di Milano

La soprintendenza sta effettuando sopralluoghi sull'antennone ormai dismesso: l'obiettivo è preservarlo in vista della vendita del centro di produzione

L'antennone della Rai di Corso Sempione potrebbe diventare un monumento di Milano. Letteralmente. In questi giorni è previsto il sopralluogo della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio che sarà il primo passo del percorso che potrebbe culminare con la "beatificazione" del traliccio.

Praticamente l'antenna che da 70 anni orna lo skyline di Milano potrebbe diventare intoccabile. In tutti i sensi. Un passaggio non proprio formale dato che il trasloco della Rai verso la nuova sede del Portello (gli studi verranno ricavati all'interno dei padiglioni della vecchia Fiera) porterà dei nuovi proprietari per la sede di Corso Sempione. Proprietari che potrebbero non essere interessati al mantenimento del traliccio (ormai dismesso) e alla sua ingombrante presenza all'interno di un contesto immobiliare di pregio. Tradotto? L'antenna sarebbe solo un grosso soprammobile in un'area su cui potrebbe sorgere un palazzo (e quindi generare utili). Diverso il destino del palazzo che ospita gli studi: l'edificio non potrà essere modificato esternamente ma potrà subire restauri interni.

L'antennone da 100 metri, proprietà di Rai-way (società che cura le infrastrutture dell'azienda), non emette più alcuna frequenza: dal 2015 il segnale viene trasmesso da un'antenna posizionata sulla Torre Isozaki (il "Dritto" di Citylife). L'antenna, comunque, è parte della storia della tv italiana: fu costruita insieme al Centro di produzione Rai ed entrò in funzione il 12 aprile 1952. Nel corso degli anni è stato rimodernato più volte e la strumentazione televisiva è stata aggiornata nel corso dei decenni.

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