rotate-mobile
La crisi dell'acqua

La Lombardia non razionerà l'acqua per usi civili

Lo ha detto Fontana, aggiungendo che è in corso un dialogo col Canton Ticino per ottenere un maggiore rilascio di acqua dai bacini idroelettrici

Nessun razionamento di acqua per uso civile in Lombardia. Almeno per ora. Secondo Attilio Fontana, governatore della regione, la situazione è al momento sotto controllo. Lo ha detto a margine della missione istituzionale in corso a Bruxelles. "Bisogna capire quali saranno le differenti esigenze delle diverse regioni", ha commentato Fontana riferendo che il presidente della conferenza delle regioni, il friulano Massimiliano Fedriga, affronterà questo tema.

"Stiamo intervenendo per risolvere il problema degli usi agricoli", ha aggiunto il governatore: "Ci stiamo lavorando da due mesi e abbiamo già posto in essere una serie di iniziative concordate col mondo dell'agricoltura, per esempio per rinviare alcune semine e consentire di abbassare il deflusso vitale e far alzare il livello dei laghi".

Acqua dai bacini idroelettrici svizzeri

E' in corso anche un dialogo con il Canton Ticino, che condivide ovviamente le risorse idriche. Massimo Sertori, assessore lombardo alla montagna, ha un dialogo con Norman Gobbi, consigliere di stato del cantone (in pratica, membro del governo ticinese). Secondo quanto riferito da Fontana, Sertori ha chiesto a Gobbi di interfacciarsi con i responsabili dei bacini idroelettrici per cercare di avere un maggiore rilascio dell'acqua. 

"Serve autorità di tutto il nord"

"Il più grande fiume d'Italia è di nuovo in secca, come ormai ogni anno, con l'aggravante che, di solito, questo fenomeno si verifica nei mesi estivi". Così Dario Balotta, responsabile mobilità di Europa Verde, commenta la situazione della siccità nel nord Italia. "Se il Po è ai minimi storici, sulle montagne non c'è più neve e, nei laghi, scarseggia l’acqua gestita da una miriade di Consorzi territoriali", prosegue Balotta, secondo cui "l'autorità di governo del bacino del Po è stata smantellata con il federalismo regionale", con la conseguenza di "competenze frammentate da regioni, province e consorzi". 

Per Balotta serve "un'autorità di bacino con le competenze di programmazione e decisionali" per dosare l'acqua nell'interesse delle attività economiche, tutelando però anche la biodiversità di fiumi e laghi. Il fine è quello di "ridurre lo spreco d'acqua". Secondo Balotta, "dietro gli allarmi apocalittici di questi giorni non si vede la volontà di impostare una risposta unitaria ma la voglia di continuare spendere risorse pubbliche in modo inefficiente".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La Lombardia non razionerà l'acqua per usi civili

MilanoToday è in caricamento