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L'accusa di Lous and the Yakuza: "Vittima di razzismo dalla polizia a Malpensa"

La cantante belga sarebbe stata strattonata da tre agenti e trattenuta venti minuti perché stava "andando nella direzione sbagliata". La denuncia su Instagram dell'artista

Sarebbe stata vittima di un episodio di stampo razzista all'aeroporto di Malpensa la cantante belga Lous and the Yakuza, 25 anni, ospite della terza serata di Sanremo la settimana scorsa, dove ha duettato con Gaia in "Mi sono innamorato di te" di Luigi Tenco. Lei stessa lo ha raccontato sulle sue storie di Instagram. 

«Fermata dalla polizia all'aeroporto di Milano», ha scritto. «Strattonata dal braccio come una bambina, mi hanno urlato contro in italiano e insultata solo perché non sapevo che stavo andando nella direzione sbagliata. Ovviamente erano tre uomini contro di me. Mi hanno trattenuta per più di venti minuti senza spiegarmi nulla, poi mi hanno rilasciato quando hanno capito che non avrei smesso di parlare e urlare, perché conosco i miei diritti».

«Per un attimo - ha concluso - mi sono dimenticata di essere nera. Sempre la stessa m*». Nata in Congo nel 1996, terza di quattro figli, genitori medici, trascorre parte dell'infanzia in Belgio dove la madre è in asilo politico. I genitori poi si stabiliscono in Ruanda, infine di nuovo in Belgio quando lei ha 15 anni. A 19 si ritrova costretta a vivere in strada, intanto lotta contro una malattia ma inizia a studiare musica e all'università. In questo periodo un manager musicale la scopre sul web e le permette di iniziare una brillante carriera nella musica.

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