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Milano, il tribunale ordina al comune di "riconoscere" una bambina figlia di due padri

Esultano i legali di Rete Lenford: "È un decreto importantissimo. Il bimbo va sempre tutelato"

Da oggi anche lei, anche in Italia, avrà due genitori. Mercoledì, il tribunale di Milano ha ordinato agli ufficiali di Stato civile di palazzo Marino di rettificare l’atto di nascita di una bambina nata negli Stati Uniti così che entrambi i padri, Gianni e Andrea, vengano indicati come genitori.

In un primo momento, il documento era stato trascritto con il solo nome del padre biologico come era successo in California. Successivamente, però, i genitori avevano chiesto alle autorità americane la correzione dell'atto, che era immediatamente avvenuta. Immediatamente negli Usa, però, perché il comune di Milano si era rifiutato di riconoscere il secondo documento e così la bimba - come già successo in altri casi - era rimasta con un solo genitore. 

La coppia a quel punto si è rivolta agli avvocati Manuel Girola, Giacomo Cardaci e Luca Di Gaetano di Rete Lenford per chiedere al tribunale di ordinare la trascrizione integrale dell’atto di nascita. E mercoledì, il successo è arrivato. Palazzo di giustizia ha infatti chiesto di riconoscere l'atto al comune, che comunque aveva fatto da apripista in tema di diritti per i genitori omosessuali ma che si era poi "incastrato" sui figli di due padri

“Si tratta di un decreto importantissimo – dichiarano gli avvocato Giacomo Cardaci e Manuel Girola –, che auspichiamo illumini le decisioni a venire delle amministrazioni comunali, in primis quella di Milano, ancora renitenti a riconoscere i diritti fondamentali dei bambini con due papà. Abbiamo evidenziato i gravi pregiudizi e i rischi che i bambini subivano a causa della mancata trascrizione: come stabilito dai giudici, la pietra angolare di ogni decisione deve essere la tutela del bambino”.

Per la Presidente di Rete Lenford, Miryam Camilleri, “la decisione dei giudici di Milano è ricca di spunti interessanti e ribadisce come la rettificazione dell’atto di nascita corrisponda al best interest del bambino rispetto alle conseguenze giuridiche ad essa connesse. Tra queste conseguenze, il Collegio cita i diritti alla bigenitorialità, alla certezza giuridica, all’unicità della propria condizione giuridica e sociale e dunque all’identità personale, nonché alla stabilità dei legami acquisiti fin dalla nascita nel contesto familiare’. Il decreto di Milano, infatti, ribadisce un sentire diffuso nella nostra società: non conta come si diventa genitori ma quanto affetto e cura si riesce a dare ai bambini”.

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