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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La consigliera di Bucha (Ucraina): "Ricostruire subito. Ognuno di noi fa la Resistenza"

Iryna Yarmolenko è a Milano per il 25 Aprile: parlerà dal palco di piazza del Duomo. "La gente europea è fantastica, ci viene incontro al confine, ci abbraccia e piange con noi"

"Una mia collega di Bucha mi ha raccontato che le donne venivano violentate. Ed era proprio nella strada in cui vivo. Lo facevano molti grupppi di soldati, lo hanno fatto con le nostre giovani donne, le nostre adolescenti. Una cosa così brutale e di massa. Ed è successo nel ventunesimo secolo. La guerra nel ventunesimo secolo. Non avrei mai pensato che tutto questo sarebbe stato possibile nel ventunesimo secolo. Ma quando sono iniziati ad arrivare i missili e le mine, ho pensato che nel mio paese stava arrivando qualcosa di veramente terribile".

Si stringe il cuore a Iryna Yarmolenko, trentaduenne consigliera comunale di Bucha, rifugiata a Praga dall'inizio della guerra che la Russia ha scatenato in Ucraina, ora a Milano in occasione del 25 Aprile: parlerà al termine del corteo pomeridiano dal palco di piazza del Duomo. Bucha, come altri centri dell'hinterland di Kyiv (Hostomel e Irpin), è stata occupata quasi subito dai soldati russi, che poi se ne sono andati tra il 30 marzo e il primo di aprile, lasciando alle loro spalle una devastazione inimmaginabile. Quasi tutte le abitazioni sono distrutte, centinaia i morti lasciati per la strada per settimane, numerosissime le donne e i bambini violentati. 

Yarmolenko ha partecipato, nel pomeriggio del 24 aprile, ad un incontro ristretto nella sede di Chiamamilano, in via Laghetto, organizzato da Bon't Worry, Hubzine Italia e Ucraina Più. La consigliera, dall'estero, sta già lavorando alla ricostruzione di Bucha, Hostomel e Irpin. "A chi mi chiede se non è troppo presto, rispondo di no. Il popolo ucraino vuole tornare a casa e ha bisogno di case, delle città funzionanti", ha spiegato. Per questo sta organizzando una rete che coinvolga fund raisers, architetti e urbanisti, a livello europeo. E cerca di coinvolgere la piattaforma Cities4cities dell'Unione europea.

Resistenza anche da chi è all'estero

Yarmolenko si è detta felice di essere in Italia in occasione del 25 Aprile, la festa della liberazione dal nazismo e dal fascismo, la festa della Resistenza italiana ed europea. "Oggi anche da noi c'è la Resistenza, a tutti i livelli", ha affermato la consigliera comunale di Bucha: "Io lavoro a livello informativo. La mia è una resistenza anche senza il sangue. Quando siamo all'estero resistiamo ognuno al nostro livello e competenza. Insegnanti, diplomatici, dottori, giornalisti e bloggersi possono fare tutti la loro parte. E' importantissimo che la guerra finisca, ma non possiamo combattere per la pace senza strumenti. Credo che entreremo presto nell'Unione europea. Durante la guerra abbiamo dimostrato di avere un'anima indipendente. Vogliamo avere il nostro paese, la nostra lingua, le nostre tradizioni e siamo già pronti".

"La gente europea è fantastica, piange con noi"

Riguardo a ciò che pensa il popolo russo della guerra, Yarmolenko ha sottolineato che "noi non crediamo alle statistiche russe secondo cui l'80 per cento supporta Putin, ma se anche fosse la metà, basta guardare le loro televisioni. Dicono bugie. Sono capaci di spiegare che uccidere le persone è giusto, che uccidere gli ucraini è la cosa da fare perché, altrimenti, sarebbero gli ucraini ad uccidere i russi". Il supporto del popolo russo è la ragione per cui molti ucraini in questo momento provano un sentimento di 'odio'. "Nessuno ha chiesto un perdono per il momento, ma continuano ad ucciderci. Putin ha posto la Russia un bel po' lontano dai valori europei. Siamo grati per tutte le opportunità e la solidarietà che i paesi europei stanno mostrando verso gli ucraini, per l'invio delle armi e degli aiuti umanitari. La gente è fantastica. Ci viene incontro al confine, ci abbraccia e piange con noi".

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