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Meno rifiuti urbani in Lombardia e a Milano nell'anno del covid

I dati del 2020: nella città metropolitana milanese -6,4% rispetto al 2019

La pandemia covid ha causato una diminuzione della produzione di rifiuti urbani, almeno nella maggior parte delle province lombarde. Così a Milano, dove la produzione di rifiuti è nettamente calata nel 2020: -6.4% rispetto all'anno prima. Al di fuori del capoluogo, i cali più consistenti tra Alpi e Prealpi: -1,9% a Sondrio, -1,8% a Como, -1,2% a Varese. Diminuiscono i rifiuti, ma non di tanto, anche a Lecco (-0,6%), Brescia (-0,5%) e Bergamo (-0,3%). Al contrario, i rifiuti urbani si sono incrementati nella bassa pianura: Lodi (+2,5%), Pavia+2,2%, Mantova (+2,1%) e Cremona (+1,3%). E, lievemente, a Monza-Brianza (+0,8%).

Per quanto riguarda la raccolta differenziata, nel 2020 sono ancora dieci su dodici le province lombarde che superano il 65% di quota. Qui il capoluogo è sempre virtuoso e segna un aumento: in quell'anno ha differenziato il 68,91% dei rifiuti urbani, +2,2% rispetto al 2019. In testa sempre Mantova con l'87,10% (+0,3% rispetto al 2019), seguita da Monza-Brianza con il 79,19% (+1,5%), Cremona con 78,58% (+0,2%), Varese con 78,17% (+1,1%), Bergamo 77,42% (+1,7%), Brescia 77,27% (+0,6%), Lodi 75,16% (+0,1%), Lecco 71,67% (+0,8%), Como 70,02% (+2,2%). Dopo Milano, le due province che restano sotto il 65%: Pavia (58,07%, +6%) e Sondrio (57,24%, +1,8%).

Risalgono al 2019 gli ultimi dati riguardanti i rifiuti speciali: oltre la metà (56,4%) è stata prodotta a Milano, Bergamo e Brescia. I rifiuti speciali rispetto al 2018 si sono incrementati a Pavia, Cremona, Como, Brescia, Bergamo, Monza-Brianza e Lodi, mentre sono calati a Lecco, Mantova, Milano, Sondrio e Varese.

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