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Rimborsi per i ritardi e 'condizioni minime di qualità': le nuove regole per Trenord

Nuovo contratto di servizio dal 2022. Ecco le disposizioni dell'autorità di regolazione dei trasporti

Indennizzi per i viaggiatori, un equilibrio economico finanziario da raggiungere, condizioni minime di qualità da garantire. Sono le nuove "regole del gioco" per Trenord, il gestore del servizio ferroviario regionale che sta negoziando con regione Lombardia la stipula del contratto di servizio in vigore dal 2022 fino al prossimo 2031. 

Mercoledì, come comunicato dalla stessa società in una nota, l’assessorato alle infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile e Trenord hanno presentato ai membri della V commissione del consiglio regionale 'Territori e Infrastrutture' "le nuove disposizioni dell’autorità di regolazione dei trasporti, Art, per la stesura dei contratti di servizio di trasporto ferroviario regionale".

"Nel settore dei trasporti, Art è l’autorità competente per l’individuazione delle misure regolatorie relative all'affidamento e la verifica della loro applicazione. È suo compito stabilire le condizioni minime di qualità dei servizi, garantire efficienza produttiva delle gestioni, assicurare il contenimento dei costi per gli utenti, definire i criteri per tariffe, canoni, pedaggi, garantire condizioni di accesso eque a infrastrutture e reti, irrogare sanzioni amministrative pecuniarie", spiegano da Trenord chiarendo il ruolo di Art.

Ed è infatti proprio Art a decidere i "requisiti che le aziende di trasporto devono rispettare in quattro ambiti: diritti minimi da garantire agli utenti, condizioni minime di qualità dei servizi, efficienza gestionale, equilibrio economico finanziario".

Rimborsi in caso di ritardi

"Art - prosegue la nota di Trenord - riconosce il diritto all’informazione e all’accessibilità e fruibilità dei servizi, cioè la conformità e funzionalità dei treni a quanto riportato nelle informazioni al pubblico, degli impianti di diffusione delle informazioni a bordo, di biglietterie automatiche e validatrici". Ed è la stessa autorità a stabilire "un diritto all’indennizzo – definito con regole uniformi a livello nazionale – a favore degli abbonati che abbiano subito disservizi. Tale indennizzo è riconosciuto – previa richiesta – per ogni mese in cui, per la tratta indicata sul titolo di viaggio, un numero di treni pari o superiore al 10% dei programmati subisca un ritardo superiore a 15 minuti o venga soppresso totalmente. L’indennizzo, pari al 10% dell’abbonamento mensile e a 1/12 del 10% dell’annuale, è monetizzabile e individuale".

E ancora: "Art richiede di indicare nel contratto obiettivi target per 18 indicatori di performance in ambiti che analizzano il servizio nelle sue diverse componenti". Si va dall'offerta di posti alla regolarità e puntualità passando per la "disponibilità e trasparenza delle informazioni, fruibilità dei canali di vendita e validazione dei titoli di viaggio, accessibilità, pulizia e comfort dei convogli, sicurezza". In caso di mancato rispetto degli obiettivi e dei target stabiliti, il contratto "fisserà anche l’importo delle penalità". 

Gli obiettivi da raggiungere

Nell'accordo saranno messi nero su bianco - sottolinea l'azienda - "gli indicatori da monitorare per un processo di miglioramento progressivo, definito in un piano di raggiungimento degli obiettivi. Art individua 26 indicatori che approfondiscono aspetti di efficienza operativa, efficienza riguardo a costi e ricavi, produttività, efficacia, e istituiscono un sistema di monitoraggio di risultati e investimenti. Gli indicatori di riferimento saranno definiti da Art, sulla base degli ultimi cinque esercizi, e comunicati a Regione Lombardia". 

Infine "il contratto deve essere accompagnato da un piano economico finanziario per determinare il corrispettivo pubblico e verificare tale equilibrio".

Durante l'incontro con la commissione, l’assessore alle infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi e l’amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri, hanno illustrato i principali criteri che stanno guidando i lavori di definizione dei contenuti del contratto.

Il contratto dopo la pandemia 

"Un possibile sviluppo dell’offerta - viene fatto sapere - dovrà essere coerente con i rilasci infrastrutturali previsti. Gli importanti lavori di adeguamento delle infrastrutture programmati dai gestori nei prossimi 10 anni sono elemento imprescindibile per prevedere uno sviluppo dell’offerta in termini quantitativi e di tipologia. Si sta lavorando pertanto su ipotesi flessibili e attivabili anno per anno, all’accadere di definiti rilasci infrastrutturali".

"Collocandosi dopo un biennio di netto calo dei passeggeri – e dunque dei ricavi – dovuto alla pandemia, il periodo interessato dal nuovo contratto presenterà elementi di incertezza riguardo la domanda di trasporto che si proporrà e l’equilibrio economico finanziario. Per questo - rimarcano da Trenord - il monitoraggio e l’analisi della domanda saranno strategici per disegnare un servizio adeguato a rispondere a flussi in evoluzione e compatibile con le risorse disponibili. L’articolazione del servizio terrà conto inoltre del programma di rinnovo della flotta in corso in Lombardia, che porterà un aumento di posti offerti".


 

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