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Rimossa l'opera dei migranti bambini che annegano nel Naviglio

"La polizia locale di Milano ha cancellato Welcome to Italy e Ghost bike", denuncia l'artista Cristina Donati Meyer

"La polizia locale di Milano ha rimosso le mie due opere evidentemente scomode Welcome to Italy, sulla strage di Crotone, e Ghost Bike, dedicata alle cicliste uccise in strada". Questa la denuncia dell'artista e attivista Cristina Donati Meyer.

"Nella giornata di sabato ben 8 agenti della polizia locale milanese, con tanto di tronchesini e furgone, hanno rimosso le due installazioni - scrive Donati Meyer -. Non due opere qualsiasi, bensì due opere 'urticanti' per benpensanti, borghesi, 'suvisti' incalliti e razzisti. La prima, installata giovedi, era un tributo alle vittime innocenti del mare, installata lungo il Naviglio Grande, nei pressi del Pont de Fer. Intendeva sensibilizzare i passanti sul continuo dramma e sulla strage senza fine di migranti. L’installazione, incatenata al parapetto del Naviglio, rappresentava un barcone nella tempesta con una famiglia terrorizzata e sagome di persone e bambini sbalzate fuori dallo scafo".

"La seconda opera, che resisteva da un paio di settimane, è stata installata con catene e lucchetti sul Naviglio Grande - continua l'artista -. Si trattava di una bicicletta incidentata, costata la vita a una donna. La famiglia aveva contattato Cristina Donati Meyer, donando ciò che restava della bici e chiedendo una installazione-memoria per sensibilizzare opinione pubblica, automobilisti e, soprattutto, pubbliche amministrazioni. La cosa curiosa è che la Giunta assegna dei muri pubblici alla street art e alle aziende che usano, a pagamento, la street art per farsi pubblicità, poi impiega ben 8 agenti per rimuovere opere fastidiose".

“La Giunta milanese - prosegue 'l'artivista' - non manda nessuno al presidio-corteo delle Ong di sabato scorso, di solidarietà con vittime e familiari della strage di Cutro, non mette in protezione piste ciclabili in una città a misura d’auto, ma trova le risorse per spedire 8 agenti e un furgone a disinstallare due opere di street art che volevano sensibilizzare su due questioni scottanti. Il Sindaco tace sul dramma di Cutro e sulle cicliste uccise in strada, su piste ciclabili insicure, ma ha tempo di segnalare il 'pericolo anarchico', afferma l’artista di strada, che ha prontamente ripristinato almeno l’opera Ghost bike Annamaria, questa volta con pennelli e bombolette".

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