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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Tredici treni in ritardo su quattordici, quasi 2 ore buttate: un'ordinaria settimana di Trenord

Il resoconto di una settimana di spostamenti con i treni della "Locomotiva d'Italia"

Un'ora e quarantaquattro minuti. È il tempo che ho buttato al vento (in una settimana!) in stazione o sui convogli Trenord. E non è stata neanche una delle settimane peggiori per gli standard dell'azienda, dato che un treno su quattordici ha viaggiato con puntualità giapponese (zero minuti di ritardo, non ci credevo neanche io). Un altro ha accumulato 30 minuti di ritardo, i restanti hanno viaggiato sforando la tabella di marcia tra i 3 e i 12 minuti.

Se i treni Trenord fossero puntuali sarei la persona più felice del mondo perché significherebbe che potrei fare il percorso casa-redazione in 36 minuti: 10 minuti per andare in stazione e 26 per coprire la tratta Vanzago-Repubblica. Ovviamente non è così. La normalità sono treni sovraffollati, guasti e minuti di ritardo che se non raggiungono la doppia cifra è una benedizione. Trenord costringe a vivere in una sorta di limbo in cui per arrivare puntuali bisogna imparare a ragionare con i ritardi e prendere uno o (se proprio bisogna essere sicuri) due treni prima.

Una situazione limite, tanto che i pendolari, stanchi dei disagi, sono sul piede di guerra e per marzo 2020 avevano annunciato lo sciopero dell'abbonamento, praticamente continuare a utilizzare il servizio ma senza pagarlo; "sciopero" che non ha avuto il via libera dei comitati dei pendolari.

Tutti i ritardi accumulati dai treni

Se i treni avessero rispettato la tabella di marcia avrei trascorso sui vagoni cinque ore e 11 minuti. Invece, mio malgrado, gli spostamenti in treno sono stati di sei ore e 55 minuti, praticamente un'ora e 44 in più. 

Calcolatrice alla mano ho fatto una proiezione. Moltiplicando il risultato per tre (mediamente sono 20-21 giorni di lavoro al mese) con questa media butterei al vento circa 5 ore e 12 minuti. In un anno (ragionando con 21 giorni di ferie e quindi moltiplicando il risultato per 11) perderei 57 ore e 12 minuti. Tradotto? Due giorni, 9 ore e 12 minuti.

Giorno (novembre) Tratta Treno Percorrenza stimata Tempo reale Ritardo
Giovedì 21 Vanzago - Repubblica 23015 26min 38min 12min
Giovedì 21 Repubblica - Vanzago 23062 26min 32min 6min
Venerdì 22 Vanzago - Repubblica 23015 26min 36min 10min
Venerdì 22 Repubblica - Vanzago 23062 26min 30min 4min
Lunedì 25 Vanzago - Repubblica 23015 26min 36min 10min
Lunedì 25 Repubblica - Vanzago 23060 26min 29min 3min
Martedì 26 Vanzago - Repubblica 23015 26min 35min 9min
Martedì 26 Repubblica - Vanzago 23068 26min 34min 8min
Mercoledì 27 Vanzago - Repubblica 23015 26min 56min 30min
Mercoledì 27 Repubblica - Vanzago 23062 26min 30min 4min
Giovedì 28 Vanzago - Repubblica 23015 26min 34min 8min
Giovedì 28 Porta Garibaldi-Vanzago 23086 25min 25min 0min

Il rimpallo di responsabilità tra Trenord e Rfi

Secondo Palazzo Lombardia la situazione è destinata a migliorare soprattutto grazie all'entrata in servizio dei nuovi treni a gennaio 2020. Lo aveva precisato anche l'assessore ai trasporti Claudia Maria Terzi che a inizio novembre aveva dichiarato che con i nuovi convogli "potranno essere ridotte le cause dei disservizi che derivano dall'inadeguatezza del materiale rotabile, perché diminuirà la probabilità di guasti ai treni. Lo sforzo di Regione però deve essere accompagnato da un impegno altrettanto significativo da parte di Rfi: se la rete non viene adeguatamente manutenuta e potenziata, i treni nuovi possono certo migliorare la qualità del servizio".

Non è dello stesso avviso Rfi, società che gestisce l'infrastruttura ferroviaria: "I disservizi di novembre 2019 sulla rete ferroviaria lombarda sono per il 19,3% di competenza Rfi e per il 68,2% in capo alle imprese ferroviarie", ha dichiarato nei giorni scorsi l'amministratore delegato dell'azienda, Maurizio Gentile, durante una audizione in Regione Lombardia.

"Guardando un periodo più lungo, ad esempio gennaio-ottobre — ha proseguito Gentile — i treni in ritardo per colpa diretta di Rfi sono stati l’11,6% dei casi, i ritardi medi imputabili a noi sono stati pari a 16,9 minuti. Il resto è 'colpa' del trasporto regionale. In questo dato non contiamo le cause esterne come i suicidi o, ad esempio, la presenza di estranei lungo la linea nei pressi del bosco di Rogoredo che impone ai macchinisti di rallentare o fermarsi".

Nel 2019, come confermato da Rfi, si sono registrati più guasti sulle infrastrutture ferroviarie ma secondo Gentile si tratta di un "andamento ciclico. Le anormalità aumentano nei mesi estivi quando aumentano le temperature che provocano una dilatazione degli oggetti metallici di cui è composta l’infrastruttura".

Le soluzioni in programma

La luce in fondo al tunnel, forse, è alle porte. Forse. Nei giorni scorsi è stato consegnato a Trenord il primo treno ad alta capacità Caravaggio mentre prossimamente (entro la fine di dicembre) verrà consegnato il primo convoglio a media capacità Donizetti. Entrambi sfrecceranno sui binari a partire da gennaio ma la vera rivoluzione — e la Regione lo sa — arriverà quando entreranno a regime tutti i 176 convogli che sono stati acquistati per 1,6 miliardi di euro.

Non sarà un arrivo in massa perché i nuovi treni arriveranno con il passare dei mesi: entro giugno 2020 saranno consegnati 10 convogli a media capacità Donizetti e 5 treni ad alta capacità Caravaggio, quindi il programma di consegne proseguirà per tutto il 2020 e gli anni a seguire fino al 2024.

Di pari passo Rfi ammodernerà gli impianti che regolano il traffico ferroviario. La società ha spiegato che nei prossimi mesi implementerà un nuovo sistema di distanziamento dei treni sul nodo di Milano "che consentirà di arrivare addirittura a 16 treni per senso di marcia l’ora". Questa soluzione, secondo Rfi, servirà a ridurre i guasti.

I piani per cercare di mettere a una pezza ci sono. E sembrano essere validi. Ora i pendolari aspettano che entrino in funzione e che funzionino perché, è inutile negarlo: il trasporto ferroviario della Regione non è all'altezza della "locomotiva d'Italia". E i pendolari sono stanchi di buttare al vento minuti della loro vita.

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