Cosa ha detto Beppe Sala sul Ddl Zan
Le parole del primo cittadino dopo lo stop al Senato del Ddl Zan
Amarezza, tanta. Ma anche una speranza per il futuro. È contrariato il sindaco di Milano, Beppe Sala, dallo stop definitivo al Ddl Zan, la legge contro l'omotransfobia definitivamente affossata mercoledì in Senato con 154 voti favorevoli alla "tagliola" proposta dal duo Gasparri Calderoli e 131 contrari.
Da sempre in prima linea per la difesa dei diritti della comunità Lgbtq, il primo cittadino meneghino ha affidato ai social uno sfogo, pubblicato insieme a una sua foto sul palco del Pride. "Stop al Senato della Legge Zan, tra esultanze da stadio di una parte significativa dei senatori presenti - ha commentato Sala -. Rimane il fatto che il Parlamento sta discutendo della materia da ben 25 anni, esattamente dal 1996, e nel frattempo la società è profondamente cambiata, senza che la politica sia stata in grado di tutelare i diritti di tanta parte della nostra comunità".
Quindi, un messaggio direttamente ad Alessando Zan, papà del disegno di legge: "Non ti arrendere, nel mio piccolo io sarò al tuo fianco e al fianco di chi continuerà a essere discriminato. Ci riproveremo e ci riusciremo".
L'addio al Ddl Zan, inevitabilmente, ha scontentato anche l'Arcigay di Milano che per giovedì sera ha annunciato un presidio all'Arco della Pace per manifestare contro il “vergognoso stop in Senato del ddl Zan". "Vi aspettiamo - l'appello degli organizzatori della manifestazione - per urlare il nostro sdegno ma anche per portare avanti progetti che facciano capire a tutti che non c’è nulla di cui aver paura e che l’odio non è un’opinione".