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Silvia Romano libera, Sala: "Ora verità per Giulio Regeni"

Il sindaco lo ha detto nel suo videomessaggio di domenica

Felice per la notizia della liberazione di Silvia Romano, Beppe Sala si è detto determinato nel continuare a chiedere verità per Giulio Regeni, il dottorando italiano dell'Università di Cambridge ucciso in Egitto nel 2016 dopo essere stato rapito e torturato.

"Il cartello 'Silvia libera' - ha detto il primo cittadino nel suo videomessaggio di domenica, davanti a Palazzo Marino -  era un auspicio che adesso è diventato realtà. Possiamo riportare dentro questo cartello. Continuiamo invece a tenere esposto lo striscione per Giulio Regeni. Perché per lui non abbiamo ancora avuto le risposte che cercavamo".

"Si sopravvive di ciò che si riceve ma si vive di ciò che si dona, questa è una frase di Silvia Romano in cui c'è tutta lei - ha continuato il sindaco - e forse queste parole spiegano anche come abbia fatto a sopravvivere in prigionia per un anno e mezzo. La ragazza è stata rapita a novembre 2018 e da allora abbiamo seguito la sua vicenda, ma c'è sempre stata la richiesta di mantenere discrezione. E alla fine è arrivata la buona notizia".

"C'è un'altra storia - ha aggiunto Sala - che è quella di Giulio Regeni. Il suo cadavere è stato ritrovato in Egitto nel febbraio del 2016. Io ho una grande stima per la comunità egiziana di Milano, è la seconda per dimensione. Gli egiziani sono ottimi cittadini. Però credo che il governo egiziano possa e debba fare di più per dirci la verità su quello che è accaduto a Giulio. Un mio abbraccio alle due mamme, a mamma Francesca (la madre di Silvia Romano, ndr) e a mamma Paola (madre di Giulio Regeni)".

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