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Navigli, Sala: "Europa potrebbe finanziare progetto ma a certe condizioni"

“La commissaria Bulc è stata molto chiara: ritiene che il progetto possa essere finanziabile nell’ambito dei fondi che connettono le città ai corridoi europei, però deve diventare una questione di mobilità sia di persone che di mezzi. Questa è un’indicazione forte”. Questo il commento del sindaco di Milano, Beppe Sala a margine della presentazione della Fondazione di Comunità Milano al Palazzo delle Stelline, dopo l'incontro con la commissaria europea ai trasporti Violeta Bulc, tenutosi a Bruxelles giovedì 7 febbraio.

“D’altra parte al progetto credo ma non posso sacrificare altre iniziative che stiamo portando avanti, in particolare l’impegno sulle periferie. - ha aggiunto il primo cittadino -. Molto meglio fare le cose con il tempo giusto, non credo ci appartenga l’abitudine dei grandi annunci e poi doverci fermare. Diremo ai milanesi che siamo in grado di partire quando effettivamente saremo in grado di farlo”. Nel caso vengano stanziati, infatti, i fondi europei per la riapertura totale dei Navigli saranno quelli del periodo 2021-2027.

Riapertura parziale o totale

Il costo della riapertura integrale dei Navigli si aggirerebbe, secondo alcuni calcoli, intorno a 450 milioni di euro, mentre il progetto finora discusso (quello che prevede cinque tratte per un totale di 2 chilometri) costa 150 milioni, che però al momento non sono disponibili. Sala, martedì, ha detto chiaramente che la spesa sarebbe troppo ingente per le casse del Comune. E visto il mancato impegno di Governo e Regione, l'unica fonte plausibile del finanziamento rimane l'Unione Europea, che però potrebbe erogare i fondi (come confermato dal commissario Bulc giovedì 7) soltanto a fronte di una "rivoluzione" reale nella mobilità e nei trasporti cittadini. Ovvero soltanto con la riapertura completa (e navigabile) del sistema dei Navigli.

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