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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Sala è "radicalmente contrario" al referendum sullo stadio di San Siro

E il fronte del no al nuovo impianto sembra 'diviso' tra chi vuole un dibattito pubblico (Verdi) e chi la consultazione popolare (Coordinamento San Siro)

Beppe Sala, sindaco di Milano, si è detto "radicalmente contrario al referendum" sullo stadio di San Siro. Ne ha parlato al Teatro Parenti, a margine della presentazione del libro 'Ecologista a chi?' di Roberto Della Seta. Apertura invece sul dibattito pubblico (l'altro strumento di partecipazione previsto dall'apposito regolamento del Comune di Milano), a patto che la questione non verta su "stadio sì o stadio no", perché "questo non va bene". Sulla scelta di massima non si torna indietro.

"La responsabilità che mi sono ampiamente preso - ha aggiunto Sala - è stata quella di portare con tempo e pazienza le società ad accettare le nostre condizioni. Questa mi sembra una cosa molto buona e, dal nostro punto di vista, credo non ci sia più spazio per ripensamenti". Per il sindaco i referendum vanno tenuti "su questioni di natura etica e morale" mentre su argomenti come il nuovo stadio "siamo delegati dai cittadini per prendere decisioni e non possiamo scaricare sui cittadini le nostre decisioni". Altro è, per il sindaco, discutere "su come destinare gli oneri di urbanizzazione e sulle tempistiche".

Il flash mob con i cartellini gialli

Giovedì pomeriggio, davanti a Palazzo Marino, il Coordinamento San Siro ha organizzato un flash mob con i cartellini gialli di 'ammonizione' al sindaco Sala. I residenti vicino allo stadio sono intenzionati a proseguire sul discorso del referendum ma anche con i ricorsi contro la delibera che ha confermato il pubblico interesse per il nuovo stadio, come ha annunciato la presidente Gabriella Bruschi. Al presidio anche Marco Bestetti, consigliere di Forza Italia e presidente della commissione controlli enti e partecipate.

La questione del referendum divide anche il fronte del no allo stadio voluto da Milan e Inter. Per la sinistra ecologista che, alle elezioni, non aveva sostenuto Sala, il referendum è la strada maestra. Rifondazione Comunista e Coordinamento San Siro (la cui presidente Bruschi era capolista della Civica AmbientaLista) sono pronti a raccogliere le firme al più presto (il quesito con le prime mille firme autenticate va depositato entro 120 giorni dalla delibera), mentre i Verdi vogliono prima tentare la strada del dibattito pubblico ed eventualmente dopo quella del referendum, a patto che non siano i partiti a promuoverlo. 

Ma il dibattito pubblico occuperà almeno 60 giorni, forse anche di più, e poi potrebbe non esserci molto tempo per preparare il referendum: questo è il motivo per cui Gabriele Mariani, candidato sindaco della coalizione rosso-verde Milano in Comune - Civica AmbientaLista, preferirebbe portare avanti le due cose insieme. Anche perché il dibattito pubblico ha due limiti: coinvolge soltanto i cittadini già molto interessati alla questione e, soprattutto, si avvierebbe su una delibera che esiste già.

De Chirico (Fi): "Si vada avanti con il progetto"

Chi non vuole né il referendum né il dibattito pubblico è Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia, da sempre schierato a favore del nuovo impianto. "Ciò che deve fare il consiglio comunale - ha commentato - è istituire una commissione speciale stadio per una approfondita analisi dei servizi mancanti nei quartieri limitrofi all'area del nuovo distretto, coinvolgere i Municipi interessati, ascoltare le richieste del territorio, interloquire con le società calcistiche milanesi. Il progetto legato al nuovo stadio è una grande opportunità per Milano. Sono d'accordo con il sindaco Sala: siamo stati votati per prenderci delle responsabilità".

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