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La soluzione sarà organizzare un Salone del Mobile in formato ridotto?

Resta la spaccatura tra favorevoli e contrari all'interno di Federlegno Arredo

Federlegno Arredo resta spaccata sul Salone del Mobile dal 5 al 10 settembre nonostante vi sia la disponibilità del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a presenziare all'inaugurazione e nonostante il pressing politico bipartisan. Il timore dei contrari (soprattutto mobilieri brianzoli, ma non solo) è duplice: spendersi (in tempo, denaro ed energie) per organizzare qualcosa che poi, a seconda dell'andamento dell'epidemia covid, potrebbe essere obbligatorio annullare; e non vedere arrivare a Milano gli acquirenti stranieri, sempre per l'andamento dell'epidemia. 

Il fronte del sì preferisce concentrare l'attenzione sul Salone come simbolo di ripresa economica, ripartenza delle attività, ossigeno per l'indotto. E sul timore che qualcuno, in Europa, "scippi" il primato del design, sostituendosi a Milano. Mentre il Fuorisalone è invece confermato (salvo, chiaramente, un eventuale lockdown), il punto d'incontro tra le due fazioni di Federlegno Arredo potrebbe essere una kermesse a ranghi ridotti, sempre a Rho Fiera, in modo da non "rischiare" troppo.

Il consiglio d'amministrazione di Federlegno Arredo, riunitosi lunedì 26, non ha deciso. Ma, appunto, si è messa sul tavolo la possibilità di una terza via, ridotta ma concreta, per salvare la situazione. E, mentre la riunione del cda rimane aperta ad oltranza, crolla in Borsa il titolo di Fiera Milano, proprio per il timore che l'appuntamento del Salone del Mobile salti.

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