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Niente mascherine sul palco alla Scala. Il teatro ha speso 1,7 milioni da inizio pandemia

Il bilancio dell'attività nell'era covid da parte del sovrintendente Meyer

Non ci sarà un piano B per la prima della Scala il 7 dicembre, nel caso in cui l'aumento dei contagi dovesse causare disagi. "Non passo il tempo a fare piani B, sarebbe un errore", ha commentato il sovrintendente del teatro, Dominique Meyer, presentando giovedì la nuova campagna di comunicazione per il ritorno del pubblico a teatro in sicurezza, insieme al ministro dei beni culturali Dario Franceschini.

E, rispetto a quanto era emerso nei giorni scorsi, Meyer ha anche spiegato che, sul palco, non si porterà la mascherina perché si possono mantenere le distanze prescritte tra gli artisti durante la rappresentazione del 'Macbeth' di Giuseppe Verdi. In precedenza si era invece ipotizzato che il coro avrebbe dovuto indossarla. Gli orchestrali invece la indosseranno, come da prassi, tranne ovviamente i fiati, a cui verrà effettuato un tampone ogni 48 ore anziché ogni 72. Per quanto riguarda la preparazione della prima, Meyer ha ricordato che c'è un lavoro continuo con l'ospedale Sacco, i medici e l'Ats.

E' stata anche l'occasione per una sorta di bilancio. Da inizio pandemia, il Teatro alla Scala ha speso un milione e 700 mila euro per i sistemi di controllo, pulizia e sanificazione. E ha acquistato 200 mila mascherine, 11 mila tamponi rapidi, 7.500 test molecolari. "Siamo stati molto aiutati dallo Stato e siamo grati sia stato fatto così", ha commentato il sovrintendente.

La campagna 'A teatro si respira la vita'

È l'acqua la protagonista del cortometraggio 'A teatro si respira la vita' diretto da Livermore&Cucco su soggetto di Davide Livermore, Paolo Gep Cucco e Sax Nicosia, presentato al Teatro alla Scala giovedì pomeriggio. Il video, prodotto in collaborazione con il Teatro Nazionale di Genova e realizzato con il sostegno del ministero della Cultura, dell'Agis e dell'Istituto Luce Cinecittà, farà parte di una campagna di comunicazione istituzionale per promuovere il ritorno del pubblico in sala in sicurezza.

L'elemento fluido in cui sono immersi attori e attrici, musicisti, direttori d'orchestra, danzatrici e tecnici di scena ne rallenta i movimenti, ne limita i sensi, ne scompiglia le vesti e le acconciature, ne sospende i corpi in un attimo infinito, ma non riesce che ad attutire il suono dello spettacolo. Voci e note non sembrano frenate dalla diversa diffusione del suono nell'acqua, e giungono quasi per magia a risvegliare i nostri sensi.

Un dialogo sospeso, quello fra il pubblico e gli attori, che qui viene tenuto vivo, oltre che dal suono, dagli sguardi intensi che ci vengono rivolti. Un faro di scena illumina gli abissi, una violinista trilla un capriccio di Paganini, un Arlecchino servitore di due padroni compie le sue evoluzioni aquatiche, Titania e Bottom trasformato in asino galleggiano trascinati dal loro amore, la Regina della Notte intona la sua celebre aria in un 'Flauto magico' subacqueo, mentre Agamennone lotta fluttuando contro i suoi fantasmi. E ancora musica, con l"Otello' verdiano, la 'Norma' di Bellini e la 'Nona Sinfonia' di Beethoven, mentre una danzatrice del 'Lago dei Cigni' cerca, seguita da tutti gli altri, la superficie. E riprende finalmente fiato, proprio come il mondo del teatro dopo diciotto lunghi mesi di simbolica apnea, come qui rappresentata.

Il video è visibile da oggi sul sito del MiC www.cultura.gov.it sia nel formato integrale che in quello ridotto. Nel solo formato ridotto verrà diffuso sui canali Rai e le restanti piattaforme televisive nel contesto della comunicazione istituzionale della presidenza del Consiglio dei ministri.

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