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La scelta del medico, odissea senza fine: allo sportello zero disponibilità

Diventa sempre più complicato il procedimento di scelta del nuovo medico di famiglia, tra metodi diversi e paralleli (con disponibilità diverse, ma sempre scarse e qualche volta nulle) e tempi lunghi

Dieci giorni fa raccontavo la 'mini' odissea per scegliere il medico di medicina generale, dato che il mio sta andando in pensione (manca poco: il 31 maggio sarà il suo ultimo giorno di lavoro nel servizio sanitario regionale) e, come si sa, avere un medico è essenziale per una serie di ragioni pratiche, anche se si gode di buona salute generale. 

Col fascicolo sanitario elettronico la 'fotografia' era la seguente, nel momento in cui scrivevo: un solo medico nel mio municipio (peraltro più anziano del mio attuale), nessuno in alcuni altri municipi, appena 27 in tutta Milano. L'alternativa è recarsi allo sportello di scelta e revoca, presso cui, in precedenza, avevo già preso appuntamento per sicurezza (non li danno proprio da un giorno all'altro ma, semmai, da un mese all'altro). E così ho fatto.

Con grandissimo stupore mi è stato risposto che "nel municipio 7 (il mio, n.d.r.) non ci sono medici disponibil". Nemmeno quello che spuntava online? Nemmeno lui. Che infatti, andando in pensione a breve, è 'sconsigliabile'. Vista l'odissea per cambiarlo, meglio fare quest'operazione una sola volta. La cosa mi ha comunque sorpreso e, tornando a casa, ho scoperto che la situazione, nel fascicolo elettronico, cambia ogni giorno. Chi era disponibile ieri non lo è oggi, e oggi spuntano medici che ieri non c'erano.

Incoerenza nelle disponibilità

Più assurdo di tutto è il fatto che le informazioni non siano coerenti. Lo stesso giorno in cui, secondo gli addetti dello sportello, nel municipio 7 non c'era alcun medico disponibile, secondo il fascicolo sanitario elettronico ce n'erano due. Quali allora le alternative praticabili? Sempre allo sportello ho scoperto che esiste un terzo sistema: una pagina web approntata dall'Asst Sacco che funziona come un modulo. Bisogna compilarlo con i propri dati, caricare la fotografia della propria tessera sanitaria e indicare da uno a tre medici di preferenza, per poi aspettare la risposta (qualche giorno di tempo, mi assicurano). 

Mi sembra poco pratico: se quei tre medici sono tutti pieni, che senso ha aspettare? E se invece in questo modo vengo comunque assegnato ad uno di quei tre, non si potrebbe fare direttamente allo sportello o, meglio ancora, direttamente col fascicolo elettronico? Intanto mi viene detto che c'è anche un quarto metodo: farsi scrivere una lettera da un medico che si conosce già, anche se 'pieno' di pazienti. Quasi come se fosse il medico a rendersi disponibile 'ad personam'. 

Facciamo un riassunto. I metodi per scegliere un nuovo medico sono quattro: fascicolo elettronico, sportello, richiesta online e lettera del medico stesso. Le informazioni sui medici disponibili non sono coerenti tra loro: nello stesso giorno, fascicolo elettronico, sportello e sito dell'Ats mostrano disponibilità differenti. Infine: sull fascicolo elettronico le disponibilità cambiano ogni giorno.

Mancano i medici

Secondo Regione Lombardia, nel territorio di Ats Milano mancano 316 medici di medicina generale. Il problema principale è l'anzianità, che comporta numerosi pensionamenti. Il municipio 7 è il secondo peggiore di Milano per rapporto medici/pazienti (dati di aprile 2022). Si sta peggio solo nel municipio 6, quello del quartiere Giambellino interessato, mesi fa, dalle proteste dei cittadini. Perché se per un giovane in buona salute può anche essere indifferente 'capitare' da un medico invece che da un altro, per un anziano la cosa è diversa: tra patologie croniche, difficoltà deambulatorie e necessità di instaurare un rapporto di fiducia, non è accettabile che un'area di qualche chilometro resti senza medico. Si dirà che la legge non impone ai nuovi medici di localizzare lo studio in un certo punto, ma solo in una 'vasta' zona, ma quest'impostazione è errata, non funziona, produce criticità. Va cambiata. 

Intanto, che fare? Avrei un secondo appuntamento tra quasi un mese allo sportello. Vorrebbe dire restare senza medico per una ventina di giorni. Non lo disdico, ma intanto mi collegherò ogni giorno al fascicolo elettronico per vedere se 'salta fuori' un medico che il giorno prima non appariva. E, nel contempo, chiederò a un medico con studio vicino a casa mia se può scrivere quella lettera. Confidando che si ricordi di me, visto che in passato ha sostituito il mio medico un paio di volte.

Dall'Ats le comunicazioni ufficiali dicono che si sta rimediando con i medici temporanei in attesa di individuare quelli nuovi 'titolari' con un bando a giugno. Con un sistema efficiente, 'ideale', a due giorni dal pensionamento del mio medico sarei già stato contattato dalla stessa Ats con l'indicazione del nominativo (e dello studio) del medico temporaneo. Questo non è avvenuto. Il mio stesso medico 'pensionando' non sa nulla (gliel'ho chiesto venerdì 27). Le risposte ufficiali non servono al cittadino. Servono risposte che risolvano le questioni. Non tanto per me, che potrei anche rischiare uno o due mesi senza medico. Ma per i malati cronici, gli anziani, i fragili. 

L'impressione è che due anni di covid non abbiano insegnato nulla.

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