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Milano e il murales orizzontale (rivisto) "Black lives matter": tensione tra municipio e sardine

Le sardine volevano tracciare un nuovo murales ma il comune si è tirato indietro per una questione di "parole"

Milano (quasi) come Washington: una scritta (con qualche aggiunta) per dire che le vite dei neri, ma non solo, contano. Un maxi murales orizzontale nella Biblioteca degli alberi, un'opera del tutto simile (ma non uguale) a quella comparsa nella capitale statunitense per ricordare l'afroamericano George Floyd, morto durante un fermo di polizia. Era quanto avevano proposto le sardine ma poi l'accordo è saltato. Il motivo? Una questione di parole, letteralmente.

Secondo quanto trapelato la scritta proposta a Palazzo Marino sarebbe stata "Human black migrant lives matter". Due parole in più rispetto all'originale: "human e migrant". Due parole che cambiavano anche il significato del graffito. La scritta, come hanno riferito gli stessi attivisti, non era solo un murales per ricordare quello che è accaduto a George Floyd ma anche un "giudizio politico su una delle tante leggi studiate perché gli ultimi rimangano ultimi: i decreti sicurezza". E per questo il comune si è tirato indietro.

Nelle scorse ore gli attivisti si sono sfogati attraverso un post su Facebook: "Abbiamo il materiale per fare la scritta, abbiamo il progetto grafico, abbiamo i volontari e l’entusiasmo, ma siamo stufi di andare in giro per l’Italia a elemosinare permessi e autorizzazioni per quello che riteniamo essere un messaggio sacrosanto e l’inizio di un serio dibattito sulle nuove cittadinanze. Se conoscete qualche amministratore disposto ad ospitare quest’opera e condividere pubblicamente il rifiuto della politica sovranista fate un fischio".

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