La catena umana per salvare la scuola di via Vivaio
La manifestazione venerdì pomeriggio. In campo c'è il trasferimento della scuola per ciechi in un altro edificio, ma molti genitori sono contrari. Moratti jr.: "Se c'è trasferimento in viale D'Annunzio, questo progetto verrà ucciso"
Circa cento persone, tra alunni e genitori, di fronte alla scuola media di via Vivaio, nel centro di Milano, per protestare contro l'imminente trasferimento nei locali di viale D'Annunzio, di fronte alla Darsena. Un edificio che i manifestanti reputano non adeguato rispetto alle esigenze di una scuola media, per di più speciale, poiché numerosi studenti hanno disabilità.
Nei giorni scorsi, da quello che si è saputo, è partito un trasloco organizzato in fretta, senza comunicazione ufficiale, in modo (temono i manifestanti) da mettere "di fronte al fatto compiuto" il trasferimento della scuola a partire da settembre 2023. Insieme ai manifestanti anche alcuni politici, tra cui il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino Alessandro De Chirico e la sottosegretaria all'istruzione Paola Frassinetti, di Fratelli d'Italia, che ha promesso che ne parlerà con il ministro Giuseppe Valditara (della Lega). In precedenza anche il leader leghista Matteo Salvini si era occupato della scuola di via Vivaio.
Tutto era partito con l'aumento del canone d'affitto da parte dell'Istituto dei Ciechi al Comune di Milano: da 650mila a 750mila euro all'anno. Una cifra che Palazzo Marino non intendeva sostenere. Di qui l'ipotesi di trasferire la scuola, subito osteggiata da più parti tra cui anche il consiglio d'istituto della scuola stessa. Successivamente è stata individuata la sede di viale D'Annunzio, che però ha avuto bisogno di lavori d'adeguamento per accogliere gli studenti disabili. Lavori che, secondo alcuni, non sarebbero comunque sufficienti.
Nel frattempo un ricorso al Tar, vinto, ha bloccato il trasferimento a metà anno scolastico, mentre in seguito il Consiglio di Stato ha dato il via libera entro la fine del 2023. Il Comune di Milano, nel corso del tempo, ha ascoltato varie richieste dei genitori e, per esempio, deciso di dedicare tre piani, e non più soltanto un piano, alla futura sede della scuola media, ma per alcuni questo non è ancora sufficiente a garantire lo stesso livello d'eccellenza di via Vivaio. Dove, ad esempio, le aule sono molto grandi e permettono anche lezioni 'parallele' nel caso in cui qualche studente non se la senta di continuare con la lezione ordinaria.
Moratti jr.: "Progetto sta per essere ucciso"
In via Vivaio, a manifestare, c'era anche Angelomario Moratti, figlio di Massimo e Milly nonché presidente di Special Olympics Italia, ente che organizza eventi sportivi per persone con disabilità: "Questa scuola è un'eccellenza come la Scala e il Duomo - ha detto - e può essere così soltanto perché ci sono persone straordinarie da una parte e spazi straordinari dall’altra che la rendono speciale per la crescita di persone con qualità speciali. Questo progetto sta per essere ucciso, perché questa scuola verrà trasferita nei prossimi mesi in viale D’Annunzio in un edificio non idoneo con persone diverse a capo. È un giorno tristissimo per tutti noi, ma vogliamo combattere fino all’ultimo secondo per poter salvare questa scuola".